Leone XIV ai missionari digitali: 'Andate a riparare le reti'
Prevost ha incontrato nella basilica di San Pietro gli influencer cattolici che partecipano al Giubileo. L'invito ad "annunciare al mondo la pace", abbracciando la missione della Chiesa. Appello affinché la "cultura nuova" della tecnologia e dell'intelligenza artificiale rimanga "umana". Riparare oggi le reti "che danno spazio all’altro più che a sé stessi".
Città del Vaticano (AsiaNews) - “Non si tratta semplicemente di generare contenuti, ma di incontrare cuori, di cercare chi soffre e ha bisogno di conoscere il Signore per guarire le proprie ferite, per rialzarsi e trovare un senso, partendo prima di tutto da noi stessi e dalle nostre povertà, lasciando cadere ogni maschera e riconoscendoci per primi bisognosi di Vangelo. E si tratta di farlo insieme”.
Certo, ogni volta che il papa fa una comparsa pubblica le fotocamere degli smartphone sono sempre puntate su di lui. Stamane nella Basilica di San Pietro è accaduto lo stesso, ma a riprenderlo erano gli “occhi” di centinaia di missionari digitali e influencer cattolici da tutto il mondo - pronti a non farsi sfuggire un content speciale - cui è dedicato l’evento che ha dato il via alla settimana del Giubileo dei Giovani a Roma. Leone XIV si è rivolto a loro per un saluto, dopo averli avvicinati, camminando verso la postazione allestita nella Cappella del Santissimo Sacramento. Al termine della messa presieduta dal cardinale filippino Luis Antonio Tagle. Ai presenti ha rivolto l’invito ad “annunciare al mondo la pace”, abbracciando la stessa missione della Chiesa: una pace “cercata, annunciata, condivisa in ogni luogo”. In un tempo "dilaniato dall’inimicizia e dalle guerre".
Anche i missionari e le missionarie, che popolano il mondo non tangibile ma quanto mai reale e influente della comunicazione via internet, sono chiamati a “nutrire di speranza cristiana le reti sociali e gli ambienti digitali”. Prevost, nel suo breve discorso letto nelle tre lingue che ben conosce - italiano, inglese e spagnolo - a sottolineare la provenienza globale dell’assemblea raccolta, ha proposto agli influencer giunti in Vaticano tre sfide. La prima è quella del desiderio di pace della Chiesa tutta. “Oggi, forse più che mai, abbiamo bisogno di discepoli missionari che portino nel mondo il dono del Risorto”, ha affermato. “Fino agli estremi confini della terra”, “ai confini esistenziali dove non c'è speranza”.
La seconda sfida riguarda lo scorgere anche negli spazi digitali “la ‘carne sofferente di Cristo’ in ogni fratello e sorella”. Affinché la “cultura nuova” segnata da uno sviluppo senza precedenti della tecnologia - in cui “la nascita dell'intelligenza artificiale segna una nuova geografia nel vissuto delle persone” - rimanga “umana”. “Niente che viene dall’uomo e dal suo ingegno deve essere piegato sino a mortificare la dignità dell’altro - ha sottolineato Leone XIV -. La nostra, la vostra missione, è nutrire una cultura di umanesimo cristiano, e di farlo insieme. Questa è per noi la bellezza del ‘network’”. Sentendo allo stesso tempo il “dovere” di dare voce, attraverso “pensiero” e “linguaggio”, “all’Amore”, ma anche “riflettendo sulla coerenza della nostra testimonianza”.
Infine, la terza sfida: “Andate a riparare le reti”. Un riferimento ai primi discepoli chiamati da Gesù mentre si dedicavano al mestiere della pesca. Leone XIV ha detto che le reti che Gesù chiede oggi di riparare sono “altre”. “Reti di relazioni, reti d'amore, reti di condivisione gratuita, dove l'amicizia sia profonda. Reti dove si possa ricucire ciò che si è spezzato, dove si possa guarire dalla solitudine”. In cui non sia importante “il numero dei follower”, ma sperimentare “in ogni incontro la grandezza infinita dell’Amore”. “Reti che danno spazio all’altro più che a sé stessi, dove nessuna ‘bolla’ possa coprire le voci dei più deboli. Reti che liberano, che salvano. Reti che ci fanno riscoprire la bellezza di guardarci negli occhi. Reti di verità”, ha aggiunto. Così da formare - tramite ogni nodo, ogni storia di “bene condiviso” - un’“unica immensa rete”: quella di Dio.
Ai partecipanti al Giubileo dei missionari digitali e influencer cattolici Leone XIV ha ricordato di essere “agenti di comunione”, capaci di rompere le logiche, che spesso popolano gli ambienti digitali, “della divisione e della polarizzazione; dell’individualismo e dell’egocentrismo”. “Siate centrati in Cristo”, ha affermato Robert Francis Prevost. “Per vincere le logiche del mondo, delle fake news, della frivolezza, con la bellezza e la luce della Verità”. Prima della benedizione finale il papa ha ringraziato i presenti per il “bene” realizzato nella vita di ciascuno, e per i “sogni” che popolano ogni cuore. Come pure per l’amore rivolto “al Signore Gesù e alla Chiesa”, per l’aiuto rivolto a chi soffre, e per il cammino "nelle strade digitali”.
03/10/2018 14:53