18/05/2018, 11.35
IRAN - UE - USA
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L’Ue rispolvera una legge pro Cuba per arginare le sanzioni Usa contro l’Iran

La norma “anti-blocco” servirà a frenare gli effetti del provvedimenti della Casa Bianca contro Teheran. Le aziende dell’Unione potranno ignorare le sanzioni e ottenere risarcimenti. Russia e Cina pronte ad approfittare per sottoscrivere commesse miliardarie. Washington vuole lanciare una “coalizione” internazionale contro “il regime” iraniano. 

 

Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - Per aggirare le nuove sanzioni contro l’Iran emanate dalla Casa Bianca, l’Unione europea (Ue) è pronta a rispolverare una legge del 1996, redatta (ma mai applicata) per contrastare le sanzioni statunitensi contro Cuba. Questa mattina gli esperti europei hanno iniziato a lavorare sul cosiddetto “statuto di blocco”, che si applicherà ai recenti provvedimenti voluti da Washington contro la Repubblica islamica. Esso consentirà alle aziende dell’Unione di ignorare le sanzioni o ricevere risarcimenti per i danni subiti. 

L’Europa continua a muovere le proprie pedine per mantenere in vita il Jcpoa e i commerci con Teheran, in risposta alla decisione del presidente Usa Donald Trump di cancellare l’accordo sul nucleare e introdurre nuove sanzioni. Nei giorni scorsi il ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif si è recato a Bruxelles, ultima tappa di un viaggio che ha toccato Russia e Cina. 

Illustrando il provvedimento, il presidente Ue Jean-Claude Juncker afferma che l’obiettivo è “proteggere le imprese” dell’Unione e “i loro affari”. La norma, aggiunge, intende mitigare gli effetti di sanzioni “extra-territoriali” che hanno un “impatto” sull’Ue. Del resto solo lo scorso anno le esportazioni europee verso l’Iran hanno toccato quota 10,8 miliardi di euro. Le importazioni dalla Repubblica islamica hanno di poco superato i 10 miliardi (10,1), con un dato che è quasi raddoppiato rispetto ai dati del 2016. 

Il timore è che le nuove sanzioni Usa mettano in pericolo contratti da miliardi di dollari e spalanchino del porte del commercio a Cina e Russia, pronte ad approfittarne. Ieri ad Astana, capitale del Kazakhstan, il rappresentante iraniano ha firmato un accordo ad interim finalizzato al libero commercio fra Teheran e le nazioni dell’Unione economica eurasiatica (Uee), guidata da Mosca. Esso permette all’Iran di acquistare beni e prodotti dai Paesi aderenti a un prezzo ribassato. 

Dal canto suo, Pechino manovra da dietro le quinte per rimpiazzare il gigante francese del petrolio Total - presente in Iran con contratti miliardari - con una compagnia statale cinese (la Cnpc). Il Paese del Dragone - da sempre alla ricerca di idrocarburi e primo partner commerciale dell’Iran - guarda con crescente interesse all’Iran chiarendo in una nota che continuerà “la normale e trasparente” collaborazione con l’Iran a dispetto delle sanzioni Usa. 

In questa situazione di crescente scontro frontale sul dossier iraniano (da un lato Stati Uniti, Israele e nazioni arabe contro Ue, Russia, Cina e Turchia) la Casa Bianca rilancia annunciando il progetto di “una coalizione” internazionale contro “il regime di Teheran”. Nei prossimi giorni il capo della Diplomazia Usa Mike Pompeo spiegherà i dettagli dell’iniziativa, che vuole mostrare al mondo “tutte le attività destabilizzanti” dell’Iran.

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