11/06/2018, 11.38
INDIA
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Madhya Pradesh, scuole cattoliche: 'Paura per nuovi attacchi con l’apertura dell’anno scolastico'

di Nirmala Carvalho

La prossima settimana riprenderanno le lezioni. In tutto lo Stato indiano la Chiesa gestisce 507 scuole. Nei mesi scorsi i radicali indù hanno attaccato alcuni istituti. Gli attacchi hanno provocato “turbamento nelle giovani menti” degli alunni. Scuole cattoliche accolgono studenti di ogni religione e gruppo sociale. Sacerdote: “Sono tutti nostri figli”.

Mumbai (AsiaNews) – Dopo gli attacchi dei mesi scorsi da parte dei radicali indù alle scuole cattoliche del Madhya Pradesh, tra gli istituti circola un sentimento di paura in vista della ripresa delle lezioni. Lo dice ad AsiaNews p. Maria Stephen, portavoce della Chiesa cattolica nella regione del Madhya Pradesh. In tutto lo Stato indiano, riporta, “sono attivi 507 centri educativi cattolici. Noi continueremo nel nostro apostolato educativo per offrire un servizio alla comunità”. Poi ribadisce: “Continueremo a offrire un’istruzione di qualità a tutta la nazione e per tutta la popolazione, dalle aree rurali più remote, alle periferie urbane, città e villaggi”.

La riapertura delle scuole nello Stato del Madhya Pradesh è prevista per la prossima settimana. Nei mesi scorsi alcuni istituti gestiti dalla Chiesa cattolica sono stati presi di mira dai fondamentalisti indù. Gli episodi più violenti si sono registrati in due college: il St. Mary Post Graduate College di Vidisha e il St. Joseph Convent School nel distretto di Ratlam. Nel primo caso, gli attivisti dell’Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad (Abvp), ala giovanile del Bjp [Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù al governo], si sono presentati a scuola e volevano entrare e compiere il “Bharat Mata Aarti”, un rituale votivo dedicato alla “Madre India”. Nel secondo, i nazionalisti del Bajrang Dal [ala giovanile militante del gruppo fondamentalista indù Vishva Hindu Parishad – ndr] hanno accusato l’amministrazione di aver sospeso 20 studenti che intonavano uno slogan patriottico. In realtà la dirigenza aveva ripreso per comportamento inappropriato due ragazzi mentre cantavano un inno alla “Madre terra”.

P. Stephen sottolinea che nello Stato indiano “la Chiesa cattolica è attiva nel campo dell’istruzione per tutte le comunità – indù, musulmani, cristiani, tribali e dalit. Tutti, nessuno escluso”. Anche se esistono delle preoccupazioni, ammette, “il nostro auspicio è poter continuare a servire l’intera comunità scolastica senza alcuna interferenza o disturbo da parte di elementi estremisti”. Secondo il sacerdote, “la nostra missione è costruire il futuro della nazione, fornendo educazione di qualità ai bambini e dotando loro di tutte le competenze necessarie per il futuro. Accanto alle materie scolastiche, le nostre scuole organizzano numerosi eventi per gli studenti, a livello locale e statale. Essi comprendono competizioni sportive, dibattiti, rappresentazioni teatrali. Tutto questo fa parte di una ‘educazione olistica’”.

Per quanto riguarda gli alunni, p. Stephen afferma: “Sono tutti nostri figli. Non esiste discriminazione in base al credo. Lo stesso dovrebbe avvenire per tutti gli coloro che sono occupati nello stesso settore, nella comunità e nella società”. Poi riferisce preoccupato: “Le interferenze e le molestie attuate da fazioni di estrema destra hanno provocato turbamento nelle menti dei bambini, perché questi giovani sono impressionabili con facilità. Tali incidenti causano trambusto non solo nei minori, ma anche nella società”.

Per tutti questi motivi, il sacerdote lancia un appello: “Chiedo che il governo sia ‘guardiano’ [della situazione] e spinga l’amministrazione a svolgere un ruolo attivo nell’assicurare che le scuole svolgano la loro funzione senza incidenti. Il governo deve attivare le proprie risorse e contenere i disordini prima che essi avvengano. In tal modo, le nostre scuole potranno continuare a insegnare in maniera regolare, l’istruzione dei nostri figli non subirà interruzioni e noi potremo portare avanti la missione di costruire la società e la nazione attraverso l’apostolato dell’educazione”.

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