Marcos: una commissione per indagare la corruzione nelle opere pubbliche
Il presidente ha ufficializzato la nascita di un organismo indipendente di tre membri, chiamato a controllare i progetti degli ultimi 10 anni dopo gli scandali emersi sulle opere che avrebbero dovuto prevenire le inondazioni. L'appello della Conferenza dei superiori degli istituti religiosi filippini: "Giovani privi d'istruzione, malati trascurati, milioni di persone intrappolate nella povertà sono tutte conseguenze del malaffare".
Manila (AsiaNews) - Continua la campagna di lotta alla corruzione delle autorità filippine nella realizzazione delle opere pubbliche, che avrebbe contribuito come denunciato dai vescovi del Paese ad alimentare i disastri naturali. Questa mattina il presidente Fernando Marcos Jr. ha ufficializzato la formazione di un comitato di inchiesta ad hoc indipendente di tre membri, chiamato a indagare sui progetti di controllo delle inondazioni e altre grandi infrastrutture e opere pubbliche in tema di ambiente. Mediante l’ordine esecutivo (Eo) n. 94, il capo dello Stato ha sancito la creazione della cosiddetta Commissione indipendente per le infrastrutture (Ici) nei giorni in cui la Conferenza dei Superiori Maggiori delle Filippine (Cmsp) condanna la “corruzione dilagante”: per i leader cristiani, infatti, essa rappresenta un “attacco diretto alla dignità del popolo”.
L’Ici voluta con forza da Marcos darà priorità alle indagini sui progetti di controllo delle inondazioni e altre infrastrutture realizzati negli ultimi 10 anni. Sarà composta da un presidente e due membri “che dovranno essere persone di comprovata competenza, integrità, probità e indipendenza” prosegue il presidente. Al momento della pubblicazione, Malacañang [il palazzo presidenziale, ndr] non ha ancora annunciato i membri che faranno parte della commissione, ma il capo dello Stato ha già assicurato in precedenza che includerà solo “investigatori e contabili”.
In una intervista ai media del 9 settembre scorso lo stesso Marcos ha quindi confermato che non è prevista la presenza di politici o funzionari amministrativi all’interno della commissione stessa, in particolare nell’organismo investigativo, perché si tratta di un lavoro di natura eminentemente “tecnica”. “Ci siamo assicurati - ha detto il presidente - che siano davvero indipendenti, veramente indipendenti”. In precedenza aveva anche dichiarato che l’Ici fungerà da “braccio investigativo” della sua amministrazione, che esaminerà le informazioni o le segnalazioni ricevute dal governo in relazione ai progetti di controllo delle inondazioni.
Il tema della corruzione, in particolare nelle opere pubbliche destinate alla prevenzione dei disastri, è stato al centro della 45ª Convenzione biennale congiunta della Cmsp, tenutasi a Cebu City, nelle Filippine centrali, dal Primo al 5 settembre scorsi. Durante le giornate di lavoro i rappresentanti religiosi (sacerdoti, suore e frati) del Paese hanno affermato che malaffare e bustarelle non sono un “semplice peccato”, ma rappresentano un “un sistema che danneggia il benessere e il futuro delle persone” e di un’intera nazione.
La dichiarazione è stata rilasciata da p. Lino Gregorio V. Redoblado, francescano e presidente del Cmsp, e da suor Cecilia A. Espenilla, domenicana e vicepresidente. La Conferenza dei Superiori Maggiori delle Filippine identifica ed elenca gli effetti diretti della corruzione: privare i giovani dell’istruzione, trascurare i malati e intrappolare milioni di persone nella povertà, arricchendo solo pochi. Il consiglio manifesta inoltre il proprio disappunto per i rapporti di Transparency International e della Banca Mondiale secondo cui le Filippine sono tra i Paesi più corrotti Asean, l’Associazione delle 10 Nazioni del Sud-est Asiatico, con bassi livelli di fiducia nel governo e nella finanza. Allo stesso tempo, il Cmsp ha anche condannato l’uso improprio dei fondi pubblici che avrebbero dovuto essere destinati alla sanità e all’istruzione, soprattutto in un contesto di debito pubblico in forte aumento.
Per l’organismo cattolico è importante perseguire “l’unità” fra tutti i cittadini, perché si rivela fondamentale nel garantire la piena trasparenza nei contratti governativi, in particolare per quanto riguarda le tasse e i progetti infrastrutturali a beneficio della popolazione. Il Cmsp ha inoltre sottolineato l’importanza della richiesta da parte dell’opinione pubblica di una “maggiore trasparenza” nell’uso dei fondi pubblici e l’esistenza di indagini separate sui casi di corruzione che coinvolgono funzionari governativi.
A questo proposito, il Senato e il Congresso stanno proseguendo le indagini sulla corruzione nei progetti governativi di controllo delle inondazioni con l’obiettivo di assicurare alla giustizia i responsabili di corruzione nei confronti del tesoro pubblico. Il senatore Panfilo Lacson ha annunciato che “solo il 40% dei fondi destinati ai progetti di controllo delle inondazioni va effettivamente a beneficio della popolazione”, mentre il rimanente “viene destinato a progetti scadenti e incompiuti e alla corruzione nel tesoro pubblico”. In conclusione, la la Conferenza dei Superiori Maggiori delle Filippine ha ribadito che “la lotta alla corruzione non è solo politica, ma è una testimonianza evangelica”.
09/11/2018 09:03