17/10/2025, 11.20
ARABIA SAUDITA
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Mecca: un mega-progetto da 900mila posti per la preghiera e torri sulla Kaaba

Ridimensionata Neom e altre infrastrutture, le autorità saudite puntano a sviluppare la città santa dell’islam. Nei giorni scorsi presentato il “King Salman Gate”, un piano che interesserà 12 milioni di metri quadrati e garantirà 300mila posti di lavoro in 10 anni. Previsti anche spazi commerciali, culturali e residenziali. Ma non mancano le voci critiche.

Riyadh (AsiaNews) - Accantonato, o ridimensionato il mega-progetto urbano, turistico e industriale di Neom da 500 miliardi di dollari lanciato nel 2017 come cuore della Vision 2030 di Mohammed bin Salman (Mbs) per diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dal greggio, ora si punta sulla Mecca. In questi giorni, infatti, le autorità saudite hanno annunciato un enorme piano di espansione all’esterno della Grande Moschea nella città santa per l’islam, che prevede la costruzione di alte torri vicino al luogo sacro a scopo di preghiera, alloggio e ospitalità. Chiamato “King Salman Gate” in onore del monarca regnante, il piano è stato lanciato in via ufficiale il 15 ottobre scorso e dovrebbe avere una estensione di circa 12 milioni di metri quadrati.

Secondo quanto riferiscono le autorità saudite, il progetto intende offrire “esperienze residenziali, di ospitalità, commerciali e culturali con una capacità di circa 900mila spazi di preghiera interni ed esterni” a conferma della centralità dell’elemento religioso. I rendering generati dal computer mostrano torri di varie altezze che si affacciano sulla Grande Moschea, il luogo santo dell’islam, con colombe della pace che volano nell'aria.

Al contempo, un video pubblicato dal Public Investment Fund - il fondo sovrano saudita - mostra le peculiarità del piano di sviluppo, con gli imponenti grattacieli che dominano l’area di preghiera e i pellegrini rivolti in direzione della Kaaba. “In questo luogo, i cuori si uniscono e condividono momenti di vita pieni di gioia. Perché in ogni momento, una storia si svolge, legata da una riverenza comune e rituali da sostenere” afferma la voce narrante del filmato, per poi aggiungere: “Radicato nel patrimonio, la sua essenza prevale, temperata da sussurri di pace, invitandoti ad espirare. Una celebrazione della cultura, vecchia e nuova”.

Il progetto “King Salman Gate” sarà sviluppato da RUA AlHaram AlMakki Co, parte del fondo sovrano saudita, e dovrebbe generare nel prossimo decennio fino a 300mila posti di lavoro, ma non vi sono ulteriori dettagli sul costo complessivo e i tempi di realizzazione. Di certo vi è che il piano sembra andare controcorrente rispetto agli ultimi annunci di Riyadh che ha ridimensionato molti dei mega-progetti finora messi in campo - a partire dalla già menzionata Neom - per l’escalation dei costi e il calo dei proventi del petrolio.

Significativo anche il fatto che i progetti di espansione riguardino la Mecca e Medina, le due città più importanti - con Gerusalemme - per la fede musulmana. In questo senso il regno annuncia di voler accogliere oltre 30 milioni di pellegrini stranieri all’anno nei due centri della fede entro il 2030, affiancando all’elemento religioso una componente economica e turistica. 

Del resto, a differenza di altri progetti ambiziosi rivolti ai turisti stranieri, come The Line e Sindalah, Riyadh è consapevole che La Mecca e Medina attireranno sempre visitatori internazionali a causa degli obblighi religiosi. Il riferimento è ai due pellegrinaggi, l’Hajj (che ogni fedele musulmano è tenuto a compiere almeno una volta nella vita in un determinato periodo), e quello minore dell’Umrah, che si può compiere in qualsiasi momento dell’anno.

Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha allentato i requisiti per i visti intorno all’Umrah ed è diventato più conveniente per i pellegrini del sud del mondo. La nuova espansione non nasconde elementi di controversia e di criticità, in particolare a causa delle dimensioni apparenti di alcuni dei nuovi edifici.

La Royal Clock Tower, inaugurata alla Mecca nel 2012 adiacente alla Grande Moschea, è il quarto edificio più alto del mondo, ma è stato oggetto di critiche di alcuni fedeli per le sue enormi dimensioni che mettono in ombra l’importanza della Kaaba. A questo si aggiungono anche gli appartamenti e i negozi di lusso che finirebbero per “oscurare” l’elemento religioso. Il governo saudita è stato anche oggetto di condanna per aver distrutto la fortezza di Ajyad - una cittadella di epoca ottomana - per far posto alla torre.

Quest’anno, il regno ha aggiornato le regole per consentire agli stranieri di acquistare proprietà in zone specifiche a Riyadh e Jeddah, con “requisiti speciali” per la proprietà della casa a Mecca e Medina. Sta anche permettendo ai non sauditi di investire in società locali quotate in borsa che possiedono immobili alla Mecca e a Medina, con l’obiettivo anche in questo caso di attirare investimenti internazionali. Le nuove norme fiscali fondiarie entrate in vigore ad agosto dovrebbero infine stimolare lo sviluppo di progetti immobiliari.

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