07/01/2010, 00.00
CINA - VATICANO
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Migliaia di cattolici sfidano neve, freddo e polizia ai funerali di mons. Yao Liang

di Zhen Yuan
Il governo ha proibito le insegne episcopali e di chiamarlo “vescovo”, essendo un pastore sotterraneo. Mons. Yao ha passato 30 anni in prigione per essersi rifiutato di aderire all’Associazione patriottica, che vuole costruire una Chiesa indipendente dal papa. Nessun messaggio dal Vaticano.
Xiwanzi (AsiaNews) – Almeno 5000 fedeli, sotto la neve e a temperature polari ( - 30°), hanno partecipato ieri mattina al funerale di mons. Leo Yao Liang, vescovo coadiutore di Xiwanzi, morto lo scorso 30 dicembre. Mons. Yao ha speso 30 anni in prigione per non aver aderito all’Associazione patriottica. Dal 2006 al 2009 è stato di nuovo sequestrato dalla polizia per la stessa ragione.
 
La gente ha partecipato in massa nonostante i divieti e i freni della pubblica sicurezza che da giorni non permetteva alle persone fuori della contea di arrivare in città e prendere parte alle esequie. Poiché il vescovo era un pastore sotterraneo, non riconosciuto dal governo, le autorità locali hanno obbligato a non usare alcuna insegna episcopale nel rito in chiesa e a riferirsi al defunto prelato solo come “pastore Yao” e non “vescovo Yao”. Ma al momento della sepoltura nel cimitero di Xiwanzi, e nei giorni precedenti, i fedeli hanno sempre pregato per “il vescovo Yao”. Secondo alcuni testimoni, alla sepoltura i fedeli hanno potuto anche inserire nella bara le insegne episcopali del vescovo.
 
Il vescovo ordinario di Xiwanzi, mons. Hou Jinli, 93 anni, essendo molto malato, non ha potuto partecipare al funerale. Su 15 sacerdoti della diocesi, solo 3 hanno avuto il permesso di concelebrare alla messa.
 
Una donna che ha partecipato ai funerali del vescovo, racconta ad AsiaNews: “Tutti i fedeli hanno amato mons. Yao per la sua dedizione a Dio e alla Chiesa. Spesso ci diceva che il suo più grande dolore nei lunghi anni di prigionia non erano le fatiche fisiche, ma la sofferenza per non poter guidare il suo gregge”.
 
Singhiozzando per la commozione, la donna afferma: “Mons. Yao è stato davvero una grande personalità. Tutti noi vogliamo seguire le sue orme e continuare il suo lavoro, in particolare terminare la costruzione della chiesa”. Mesi fa mons. Yao aveva benedetto la prima pietra di una chiesa nella città di Xiwanzi e il suo completamento era uno dei suoi più grandi desideri.
Per facilitare il percorso dalla chiesa al cimitero (10 minuti di cammino), molti fedeli locali hanno spalato tutta la strada dalla neve abbondante caduta in questi giorni, per rendere facile il percorso al feretro.
 
Ai fedeli non risulta che dal Vaticano sia giunto un messaggio di condoglianze. Finora l’Osservatore romano non ha pubblicato alcun necrologio sul vescovo defunto.
Mons. Yao è nato nel 1923; è stato ordinato sacerdote nel 1948 e dal 1958 al 1984 è stato imprigionato per il suo rifiuto ad entrare nell’Associazione patriottica. L’Ap è un organismo di controllo del Partito comunista, che vuole costruire una Chiesa indipendente dalla Santa Sede. Mons. Yao è divenuto vescovo coadiutore sotterraneo nel 2002. É stato sequestrato dalla polizia nel luglio 2006 ed ha potuto ritornare alla sua chiesa il 25 gennaio 2009, dopo 30 mesi di prigionia. La salma è stata tumulata nel cimitero per i sacerdoti a Xiwanzi.
 
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