19/04/2004, 00.00
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Mons. Zen: Democrazia frenata dal rapporto di Tung Chee-hwa a Pechino

Hong Kong (AsiaNews) –  Il cammino verso la democrazia sarà frenato da tutti i criteri che il capo dell'esecutivo ha stilato in un rapporto sulle riforme costituzionali, consegnato a Pechino la scorsa settimana: lo afferma mons. Joseph Zen, vescovo di Hong Kong.

Ieri, dopo aver partecipato ad un incontro sulla situazione religiosa in Cina, mons. Zen ha detto che lo sviluppo democratico sarà azzoppato dai nove principi che Tung Chee-hwa ha elencato per guidare la riforma del metodo elettorale. "Questi elementi – ha detto il vescovo al South China Morning Post – limiteranno le discussioni future sulle riforme…Io penso che non avrebbero dovuto mettere così tante condizioni per ora. Il rapporto doveva servire a comunicare al governo centrale che occorre un cambiamento….Ma questi principi limitano la discussione sul modo in cui cambiare".

Il 15 aprile scorso Tung Chee-hwa ha presentato un rapporto al Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo. In esso si raccomanda che entro il 2007 si operino dei cambiamenti nei metodi elettorali. Ma il rapporto contiene anche "9 fattori" che Hong Kong " deve tener presente" nel valutare i cambiamenti. Tung Chee-hwa esplicita che i cambiamenti devono avvenire "passo dopo passo" ; che "il ritmo non deve essere troppo veloce"; che "vanno tenute in conto" anche i punti di vista di Pechino.

Lo stesso giorno è stato approntato un altro rapporto sulle riforme costituzionali a cura della "taskforce" del governo. In esso si analizzano la maturità dei partiti politici, l'impatto negativo che le riforme potrebbero avere sul sistema capitalista della città, la comprensione del pubblico sul tema "un paese, due sistemi".

Stephen Lam Sui-lung, Segretario per gli Affari Costituzionali ha consegnato a mano  i due rapporti al Comitato permanente, 9 giorni dopo che lo stesso Comitato aveva avocato a sé ogni interpretazione dei metodi elettorali di Hong Kong.

L'Anc ha infatti stabilito che i cambiamenti sui metodi elettorali per il capo dell'esecutivo e per il Legco sono possibili, ma solo Pechino può decidere se e quando debbono avvenire.

Il rapporto di Tung sottolinea molto il volere di Pechino su ogni cambiamento e spinge la popolazione di Hong Kong a dubitare ormai del valore del principio "un paese, due sistemi". Nonostante i criteri stabiliti da Tung, Donald Tsang, segretario generale e capo della task force, ha detto che il suffragio universale per il 2007 e il 2008 non è stato escluso. Ma voci critiche accusano Tung di mettere così tanti impedimenti da rendere quasi impossibile il suffragio universale per il 2007-2008.

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