14/04/2015, 00.00
BANGLADESH
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Musulmani, indù e cristiani celebrano in pace il Nuovo anno bengalese

di Sumon Corraya
La ricorrenza è festa nazionale in Bangladesh. Introdotta dall’imperatore mogul Akbar per festeggiare la riscossione delle tasse, la celebrazione non ha connotazione religiosa. Quest’anno è dedicato alla memoria dei blogger uccisi dai radicali islamici.

Dhaka (AsiaNews) – Musulmani, indù, cristiani e buddisti del Bangladesh festeggiano oggi il Nuovo anno bengalese, con l’impegno di continuare a lottare contro il fanatismo religioso e le violenze nel Paese. La celebrazione principale è iniziata questa mattina con un grande evento organizzato al Ramna Batamul di Dhaka, la capitale. In tutta la nazione però ogni comunità celebra questa festa nazionale.

Dopo il primo programma è partito il Mangal Shobhajatra, tradizionale e colorata processione organizzata dalla Facoltà delle belle arti dell’università di Dhaka. Quest’anno il tema della sfilata è “Onek Alo Jaalte Hobe Monel Ondhokare” (“Molte luci nelle tenebre dei cuori”) ed è stato scelto in memoria del blogger Avijit Roy e dell’attivista Oyasiqur Rahman, assassinati da estremisti islamici perché “atei”.

È stato l’imperatore mogul Jalaluddin Muhammad Akbar (XVI secolo) a introdurre la celebrazione del Nuovo anno bengalese, in relazione alla chiusura dell’annuale riscossione delle tasse. Secondo la tradizione, in questa giornata commercianti e negozianti aprono l’halkhata (“nuovo registro dei conti”) e servono dolcetti ai loro clienti. Con il tempo questa festa – sin dall’inizio senza alcuna connotazione religiosa – è diventata parte integrante della cultura bengalese.

Questa ricorrenza si celebra il 14 aprile in Bangladesh e il 15 aprile nello Stato indiano del West Bengal.

Il quartiere di Ramna e la zona intorno al campus sono state pedonalizzate per l’occasione. In tutto il Paese sono stati allestiti piccoli mercatini, dove si vendono dolci, torte, panta bhat (un piatto a base di riso) e hilsha (pesce nazionale). La popolazione indossa abiti tradizionali.

Nisar Hossain, preside della facoltà di Belle arti, spiega: “La cultura bengalese dà spazio per una convivenza pacifica delle religioni. Il fanatismo religioso rafforza soltanto la nostra lotta contro di esso. Noi crediamo sia importante combatterlo, dati gli ultimi eventi".

"Fa parte della nostra grande tradizione - sottolinea Moumita Gomes, una giovane cattolica - che persone di ogni credo si riuniscano per celebrare il Nuovo anno in armonia. È la nostra festa universale!”.

Pintu Islam, un giovane musulmano, afferma ad AsiaNews: “Noi, persone di tutte le religioni, vogliamo vivere insieme ed essere veri bengalesi”.

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