20/07/2010, 00.00
CINA
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Negato il rinnovo della licenza ad avvocati che difendono i diritti umani o il Falun Gong

Ogni anno gli avvocati devono chiedere il rinnovo della licenza ai locali Consigli professionali. Nel 2009 e ancor più quest’anno il rinnovo è stato negato, o reso difficoltoso, a chi difende tibetani, attivisti pro-diritti, membri del Falun Gong.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Quest’anno le autorità cinesi hanno rifiutato il rinnovo della licenza professionale a parecchi noti avvocati. Molti altri hanno dovuto superare serie difficoltà per ottenerlo. Esperti dicono che Pechino usa il rinnovo annuale della licenza per colpire chi difende dissidenti e attivisti pro-diritti e per controllare la loro linea processuale.

Jiang Tianyong, noto difensore dei diritti umani a cui quest’anno è già stato rifiutato 2 volte il rinnovo della licenza (nella foto, con il microfono), dice all’agenzia Radio Free Asia che “ora sono richieste nuove condizioni”. “Sembra che prima del rinnovo a molti avvocati è stato chiesto di scrivere vari impegni: non accettare determinati casi, non dare interviste, eccetera”.

Il gruppo China Human Rights Defenders fa un lungo elenco di avvocati che non hanno avuto il rinnovo: Wen Haibo, Zhang Lihui, Tong Chaoping, Yang Huiwen, Li Jinsong, tutti difensori di casi di rilievo.

Il rinnovo è deciso dall’Ordine professionale locale, che esamina il lavoro dell’anno precedente e verifica il regolare pagamento delle tasse. Se un legale perde la licenza, i casi che rappresenta non possono andare avanti.

Quest’anno le verifiche sono finite solo il 15 luglio, mentre gli anni precedenti finivano in maggio. Qualcuno commenta che in questo modo è stato possibile verificare il comportamento degli avvocati in questi mesi e dissuadere dalla difesa di casi “sensibili” per le autorità.

Jiang Tianyong ha difeso dimostranti per l’indipendenza del Tibet e membri del culto Falun Gong e ha anche deposto davanti al Congresso Usa sulla situazione dello Stato di diritto in Cina.

Wen Haibo era stretto collaboratore dell’avvocato Gao Zhisheng, sparito da mesi, forse rapito dalla polizia. A Wen la licenza è stata negata per il 2° anno consecutivo e denuncia pressioni delle autorità “tramite gli studi legali”.

Jiang conferma le crescenti pressioni sugli studi legali, ai quali chiedono precisi impegni sull’attività dei loro avvocati e la costituzione di depositi di migliaia di yuan. “Non appena gli avvocati accettano certi casi – spiega – questo deposito monetario scompare”.

Ad altri legali che pure hanno difeso casi “sensibili”, la licenza è stata rinnovata solo dopo grandi attese e difficoltà. Come a Chang Boyang, legale dell’Henan che ha difeso un membro del Falun Gong, nonché famiglie vittime del latte alla melamina e il regista tibetano Dhondup Wangchen. A maggio Chang ha raccolto centinaia di firme di avvocati per una petizione contro l’uso di pretese malattie mentali per detenzioni illegali di attivisti prodiritti e autori di petizioni.

Già nel maggio 2009 l’Ufficio Municipale di Giustizia di Pechino ha negato il rinnovo della licenza ad oltre 50 legali. Una settimana dopo le autorità hanno chiuso il centro legale Open Constitution Initiative.

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