17/01/2024, 08.56
KIRGHIZISTAN
Invia ad un amico

Nuova legge ancora più restrittiva sui media a Biskek

di Vladimir Rozanskij

L'amministrazione di Žaparov vorrebbe la piena facoltà di rifiutare la registrazione statale ai media sgraditi senza nemmeno dover passare dal giudizio di un tribunale. L'allarme dei rappresentanti del mondo dell'informazione nel Paese e all'estero.

Biskek (AsiaNews) - L’amministrazione del presidente kirghiso Sadyr Žaparov ha elaborato un nuovo progetto di legge “sui mezzi d’informazione di massa”, che secondo i giuristi della fondazione internazionale Institute Media Policy (Imp) contiene ancora diversi rischi per la libertà di espressione in Kirghizistan. Nel testo si rilevano contraddizioni anche rispetto alla Costituzione del Paese, oltre alle norme internazionali del Patto sui diritti civili e politici, e non sono neppure state prese in considerazione le osservazioni del ministero della cultura e di quello della giustizia di Biškek.

La variante precedente era stata presentata nel maggio 2023, e secondo l’Imp nella nuova proposta vi sono “limitazioni eccessive e senza fondamento all’attività dei giornalisti”. Verrebbe concessa agli organi dello Stato una piena libertà di rifiutare la registrazione statale ai media sgraditi, e anche di bloccare l’attività di quelli già in possesso della registrazione, senza particolari complicazioni giuridiche. Rimane inoltre l’obbligo per tutti i siti web di registrarsi in qualità di mezzi d’informazione, aumentando le istituzioni e i funzionari coinvolti e causando quindi anche ulteriori carichi al bilancio statale. Non vi sono neppure chiarimenti sulle procedure della registrazione dei siti, che su internet non conoscono confini.

Il ministero della giustizia riceverebbe la facoltà di annullare unilateralmente i certificati di registrazione, senza la necessità di rivolgersi a un tribunale per ottenere la conferma di tale decisione, ciò che appare più autoritario perfino delle leggi russe, che almeno formalmente passano dalle competenti sedi giudiziarie. Questa sarebbe una delle più evidenti contraddizioni rispetto alle norme costituzionali kirghise, che difendono gli interessi di redattori, proprietari e imprenditori, oltre a quelle del pubblico degli utenti.

I membri dell’Imp si rivolgono quindi alle autorità del Kirghizistan, chiedendo di affidare una nuova variante della legge alle commissioni competenti del Žogorku Keneš, il parlamento di Biškek, bocciando il testo proposto dall’amministrazione presidenziale, presentato al parlamento lo scorso 15 dicembre. Gli autori del progetto insistono sulla necessità di modificare la legge vigente sui media in quanto superata e inadatta a rispondere alle “sfide del mondo contemporaneo” e alle necessità della società kirghisa.

Molti giuristi ed esperti, oltre ai rappresentanti del mondo dell’informazione nel Paese, hanno ripetutamente criticato le precedenti (cinque) varianti del progetto, considerate delle minacce alla libertà di parola e ai parametri di una società democratica. Anche la Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa ha dato una valutazione negativa al progetto di legge, che lederebbe i diritti di libera espressione delle opinioni e comporterebbe gravi conseguenze per le attività dei media, che esercitano “un ruolo di controllo sociale” sulla vita del Paese.

La stessa Agenzia del garante per i diritti umani del Kirghizistan ha chiesto lo scorso novembre di riscrivere il testo della legge, la cui prima variante risale a ottobre del 2022, e lo speaker del parlamento, Nurlanbek Šakiev, ha assicurato che il Žogorku Keneš “valuterà con molta attenzione il progetto di legge, tenendo conto delle proposte dei giornalisti e dei cittadini”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Governo e opposizione del Kirgizistan annunciano un accordo sulla nuova costituzione
08/11/2006
La fine del bazar a Biskek
07/12/2023 08:41
Google ammette: "Con la censura in Cina abbiamo tradito i nostri principi"
07/06/2006
Anche Skype si allinea alla censura del regime cinese
21/04/2006
Google e Pechino collaborano ad un nuovo giro di vite sull'informazione libera
13/04/2006


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”