05/07/2023, 13.09
VATICANO
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Papa Francesco istituisce una Commissione per i martiri del XXI secolo

Come fece Giovanni Paolo II nel Duemila anche questo nuovo organismo dovrà curare la redazione di un Catalogo ecumenico di quanti hanno donato la vita per il Vangelo nel nostro tempo in vista del Giubileo del 2025. La precedente Commissione censì oltre 1700 martiri dell'Asia del Novecento. Tra i membri della Commissione il vietnamita p. Dinh Anh Nhue Nguyen.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Come nel Duemila anche il Giubileo del 2025 avrà tra i suoi temi centrali la memoria dei nuovi martiri. E sarà l’occasione per pubblicare un nuovo Catalogo dei testimoni della fede di ogni confessione cristiana che hanno dato la vita per il Vangelo in questo primo scorcio del XXI secolo. Ad annunciarlo è stato papa Francesco con una lettera diffusa oggi in cui annuncia la costituzione presso il Dicastero delle Cause dei santi della “Commissione dei nuovi martiri – testimoni della fede” che avrà l’incarico di lavorare su questo tema in vista del Giubileo e poi proseguire costantemente anche in futuro l’aggiornamento di questo elenco.

Già Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000 aveva voluto una commissione di questo tipo che concentrasse lo sguardo sui martiri del Novecento: le vittime dei regimi totalitari (sia quelli nazi-fascismo sia quelli comunisti), ma anche i martiri dell’evangelizzazione e della carità di ogni confessione cristiana. Frutto di quel lavoro coordinato dal prof. Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, fu un elenco di circa 13mila nomi tra cui oltre 1700 martiri dell’Asia e oltre 1100 dell’ex Unione Sovietica. La loro memoria fu al centro di una celebrazione ecumenica che Giovanni Paolo II presiedette al Colosseo il 7 maggio 2000 e fu uno dei momenti più solenni del Giubileo.

Ora, dunque, papa Francesco invita a guardare anche al XXI secolo un tempo in cui – come ha ripetuto più volte in questi anni - “i martiri sono ancora più numerosi che nei primi secoli”. Nella lettera il pontefice spiega il senso di questa scelta: “I martiri nella Chiesa – scrive - sono testimoni della speranza che deriva dalla fede in Cristo e incita alla vera carità. La speranza mantiene viva la profonda convinzione che il bene è più forte del male, perché Dio in Cristo ha vinto il peccato e la morte”.

In continuità con il percorso svolto nel Duemila la Commissione - presieduta dal segretario del dicastero mons. Faio Fabene - avrà come vice-presidente il prof. Riccardi e come segretario mons. Marco Gnavi, che fu già segretario di quella del Grande Giubileo del 2000. Tra i mebri scelti da papa Francesco per la Commissione figura poi anche il francescano vietnamita p. Dinh Anh Nhue Nguyen, segretario della Pontificia Unione Missionaria. 

Francesco specifica che con la Commissione “non si intendono stabilire n uovi criteri per l’accertamento canonico del martirio”. Rispetto alle cause di beatificazione – dunque – i piani restano distinti, per promuovere uno sguardo più ampio su quanti ancora oggi vengono uccisi a causa del Vangelo. E il papa conferma anche l’intuizione dell’”ecumenismo del sangue”, che aveva già guidato Giovanni Paolo II. “La ricerca – spiega - riguarderà non soltanto la Chiesa cattolica, ma si estenderà a tutte le confessioni cristiane. Anche in questo nostro tempo, nel quale si assiste ad un cambiamento d’epoca, i cristiani continuano a mostrare, in contesti di grande rischio, la vitalità del Battesimo che ci accomuna”.
Nella lettera il pontefice indica anche alcune tipologie di questi nuovi martiri: “Coloro che, pur consapevoli dei pericoli che corrono, manifestano la loro fede o partecipano all’Eucarestia domenicale. Altri vengono uccisi nello sforzo di soccorrere nella carità la vita di chi è povero, nel prendersi cura degli scartati dalla società, nel custodire e nel promuovere il dono della pace e la forza del perdono. Altri ancora sono vittime silenziose, come singoli o in gruppo, degli sconvolgimenti della storia. Verso tutti loro abbiamo un grande debito e non possiamo dimenticarli”.

Papa Francesco specifica che la Commissione istituita presso il Dicastero delle Cause dei santi “dovrà avvalersi del contributo attivo delle Chiese particolari nelle loro articolazioni, degli istituti religiosi e di tutte le altre realtà cristiane”. E conclude: “In un mondo in cui talvolta sembra che il male prevalga, sono certo che l’elaborazione di questo Catalogo, anche nel contesto dell’ormai prossimo Giubileo, aiuterà i credenti a leggere anche il nostro tempo alla luce della Pasqua, attingendo dallo scrigno di tanta generosa fedeltà a Cristo le ragioni della vita e del bene”.

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