23/11/2006, 00.00
CINA
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Pechino: domani il verdetto finale per Ching Cheong, giornalista arrestato senza prove

L'Alta Corte della capitale pronuncerà domani, a porte chiuse, la decisione sull'appello presentato dal giornalista, condannato a 5 anni di carcere per spionaggio. La moglie è preoccupata per la salute del reporter.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'Alta Corte di Pechino pronuncerà domani il proprio verdetto sull'appello presentato da Ching Cheong, giornalista di Hong Kong condannato a 5 anni di galera per spionaggio. Lo rende noto oggi lo Straits Times di Singapore, dove Ching lavorava come capo-corrispondente dalla Cina.

Secondo il giornale, all'appello a porte chiuse sarà presente l'accusato, la famiglia e gli avvocati che lo difendono. I giudici sono chiamati a pronunciarsi su alcuni documenti difensivi scritti dall'avvocato e dallo stesso Ching.

La moglie del giornalista, Mary Lau, si dice "ansiosa" di conoscere il risultato, ma aggiunge di "non riporre molte speranze in un'assoluzione". La Lau sottolinea poi di essere "preoccupata" per la salute del marito, che ha perso quasi cinque chilogrammi e dal giorno dell'arresto soffre di insonnia, pressione alta e problemi intestinali.

Ching, 56 anni, è agli arresti dall'aprile del 2005. Il 31 agosto scorso i giudici lo hanno condannato a 5 anni di galera: il giornalista avrebbe confessato di aver venduto informazioni militari a Taiwan e di aver messo in piedi una rete di spionaggio per "vendere segreti di Stato" a potenze straniere.

Per gli avvocati del giornalista, la condanna "è sbagliata, perché emessa senza prove", mentre Taipei ha più volte definito l'accusa infondata ed ha dato garanzie inequivocabili sull'innocenza del cronista.

In Cina la maggioranza delle informazioni sulla vita della nazione sono considerate "segreto di Stato" e la loro rivelazione attraverso i media viene bollato come "un attentato alla sicurezza" dello stesso. Attualmente nel Paese almeno 42 giornalisti sono detenuti per questo.

Personalità della dissidenza hanno rivelato ad AsiaNews che le vere ragioni dell'arresto di Ching Cheong sono da legare alla sua ricerca su Zhao Ziyang, segretario del Partito ai tempi delle rivolte pro-democrazia, e sul massacro di Tiananmen nell'89. Il governo continua a giustificare il massacro come un "male minore" che ha garantito stabilità e ordine al Paese, portandolo al successo economico.

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