17/09/2006, 00.00
islam - vaticano
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Prime voci equilibrate nel coro di critiche e violenze al discorso del Papa

Vengono dall'ex presidente iraniano Khatami e dal presidente indonesiano Susilo.

Roma (AsiaNews) – L'ex presidente iraniano Mohammad Khatami ha detto che è necessario leggere il testo integrale del discorso del papa a Regensburg prima di fare qualunque commento sul contenuto. Al ritorno da un viaggio di due settimane negli Stati Uniti, Khatami, considerato un riformista nel mondo iraniano, ha dichiarato ieri: "Spero che quanto riportato [dalla stampa] in proposito siano mal interpretate, dato che questo tipo di affermazioni sono di solito fatte da persone non informate e fanatiche. Ma la mia impressione è che il papa sia una persona educata e paziente".

Quella di Khatami è la prima reazione equilibrata nel mondo islamico, che ha attribuito al papa le parole di Manuele II Paleologo, secondo cui le cose nuove portate dall'Islam nella storia sono solo male. Ancora oggi all'Angelus, Benedetto XVI ha precisato che quella frase non esprime il suo pensiero. La lettura del testo integrale della prolusione del papa mostra – come ha precisato ieri il card. Bertone, segretario di stato - che il pontefice voleva soltanto mostrare "un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza, da qualunque parte essa provenga". Molte reazioni del mondo islamico – di scandalo, di critica e di violenza - si sono basate solo sui flash dei media. Finora non ci sono traduzioni in arabo o in lingue orientali del discorso del papa.

Anche il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha avuto parole equilibrate. Parlando ieri dall'Avana, all'incontro dei paesi non allineati, egli ha detto che "i musulmani indonesiani devono mostrare pazienza e autocontrollo per affrontare questo tema così sensibile… Ma va mantenuta l'armonia religiosa fra le persone". Susilo, presidente del paese islamico più popoloso, ha anche chiesto che "la Santa Sede risponda presto su questo tema pubblicando correzioni e facendo gesti costruttivi che possano ridurre la tensione fra musulmani e cristiani".

Intanto in alcune parti del mondo musulmano continuano le proteste e le violenze. Stamane a Qom circa 200 fra studenti e dottori coranici si sono radunati per una manifestazione contro ciò che viene definito "l'anti-islamismo" di Benedetto XVI. Per permettere una partecipazione massiccia tutte le scuole coraniche del paese sono rimaste chiuse. In Cisgiordania, due chiese hanno subito dei danni dal lancio di pietre e di bottiglie molotov.
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