01/05/2025, 09.00
VERSO IL CONCLAVE/11
Invia ad un amico

Ranjith: difensore della tradizione, accanto alla gente nel chiedere giustizia a Colombo

di Melani Manel Perera

Stimatissimo da Benedetto XVI, l'arcivescovo della capitale dello Sri Lanka ha alle spalle numerosi incarichi in Vaticano tra cui quello di prefetto del dicastero per la liturgia. Negli ultimi anni ha accompagnato il travaglio del suo Paese, senza stancarsi di chiedere giustizia per le vittime delle stragi della Pasqua 2019

Colombo (AsiaNews) – Un cardinale di lungo corso, molto stimato da Benedetto XVI, che dopo aver svolto numerosi incarichi in Vaticano a 77 anni è tuttora l’arcivescovo di Colombo: è il profilo del card. Malcolm Ranjith, srilankese, noto anche fuori dallo Sri Lanka per le sue posizioni dottrinali molto ferme, divenuto in questi ultimi anni la voce che continua a invocare giustizia per le stragi che il 21 aprile 2019, nel giorno di Pasqua, colpirono chiese e alberghi a Colombo provocando quasi 300 morti, nella pagina più nera della storia recente del Paese.

Nato il 15 novembre 1947 a Polgahawela, nell’allora Ceylon britannica, è stato ordinato sacerdote personalmente da papa Paolo VI durante il Giubileo del 1975. Racconta che la sua vocazione nacque dall'esempio di un sacerdote missionario francese assegnato alla sua parrocchia. Ha studiato a Roma, conseguendo la laurea in teologia presso il Pontificio Collegio Urbano e la licenza del Pontificio Istituto Biblico nel 1978, seguita da un post-dottorato presso la Hebrew University di Gerusalemme. Rientrato a Colombo da sacerdote a Kalutara ha avviato il centro educativo dell'Holy Cross College, che fornisce istruzione gratuita ai bambini svantaggiati e ha trasformato la vita di molti studenti provenienti da ambienti poveri. In quel periodo ha anche servito da vicino i pescatori della provincia occidentale.

Fu Giovanni Paolo II a nominarlo vescovo ausiliare di Colombo nel 1991, accanto all’arcivescovo Nicholas Fernando. In quegli anni guidò anche la commissione dottrinale che portò davanti all’allora Congregazione per la dottrina della fede guida da Ratzinger il caso del teologo Tissa Balasuriya, fondatore del Centro per la Società e la Religione: lo accusarono di aver messo in discussione nelle sue opere il peccato originale e la divinità di Cristo e di aver sostenuto il sacerdozio femminile. Sempre Wojtyla lo nominò nel 1995 primo vescovo della neonata diocesi di Ratnapura, per poi chiamarlo a Roma nel 2001 come segretario aggiunto dell’allora Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Nel 2004 fu poi inviato come nunzio apostolico in Indonesia e a Timor Est, divenendo il primo srilankese a guidare una nunziatura.

Con l’elezione di Benedetto XVI fu richiamato a Roma come prefetto dell’allora Congregazione per per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, incarico durante il quale promosse con forza la disciplina liturgica e la fedeltà alla tradizione della Chiesa. Riteneva che ricevere la comunione sulla mano fosse una pratica “illegittima”, mai prevista dal Concilio Vaticano II. Ha criticato i vescovi che non hanno prontamente provveduto alla celebrazione della Messa in latino quando papa Benedetto l'ha autorizzata nel 2006, definendola “ribellione al Papa”. Ancora recentemente ha vietato ai sacerdoti della sua arcidiocesi di permettere alle bambine e alle ragazze di servire all'altare, affermando che i chierichetti maschi sono “una delle principali fonti di vocazioni al sacerdozio”.

Nel 2009 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo di Colombo, creandolo poi cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010: ha dunque già partecipato al conclave che ha eletto Francesco. I cittadini dello Sri Lanka riconoscono il cardinale Malcolm Ranjith come un leader religioso cattolico che vive in una fratellanza che sente con il popolo musulmano e tamil, mentre promuove l'armonia e la fratellanza con i leader religiosi buddisti e il popolo buddista dello Sri Lanka, che è definito un Paese buddista. Diceva sempre che “se il buddismo è protetto, anche le altre religioni saranno protette”. Pertanto, dobbiamo proteggere la fratellanza buddista e la cultura buddista in questo Paese".

Una delle sue missioni più significative e più esplicite negli ultimi anni è stata la ricerca di giustizia per le vittime degli attentati della domenica di Pasqua del 2019 in Sri Lanka. Ha preso provvedimenti per chiedere trasparenza e responsabilità al governo di Colombo. Ha criticato i leader politici e le istituzioni per non aver indagato e perseguito adeguatamente i responsabili e ha agito come voce morale e avvocato per le famiglie colpite. Ha avuto anche l'occasione di portare in udienza da papa Francesco in Vaticano 40 vittime della domenica di Pasqua.

Ha lavorato per promuovere la pace e l'unità nello Sri Lanka multireligioso, soprattutto dopo decenni di conflitto civile. Ha partecipato a dialoghi interreligiosi, ha esortato all'unità nazionale e condannato l'estremismo e la violenza comunitaria, promuovendo la riconciliazione tra le comunità etniche e religiose. Nel 2019 quando i cattolici sinhala, in preda alla rabbia e all'odio, stavano per attaccare i musulmani della regione identificati come gli autori della strage, si è speso per spegnere i sentimenti di vendetta con un’azione apprezzata da tutti.

Il card. Ranjith è stato anche un esplicito sostenitore delle riforme politiche nello Sri Lanka. Recentemente ha rinnovato la richiesta della promulgazione di una nuova Costituzione che limiti i poteri del capo dello Stato, garantendo che possa servire il popolo senza indulgere in potere e vantaggi. Ha inoltre criticato la proposta di legge sulla sicurezza online, sostenendo che limita le libertà dei cittadini e mina la democrazia.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Stragi di Pasqua, vescovo metodista: cristiani non siano ostaggio della politica
21/04/2021 13:56
Card. Ranjith: scuole chiuse e silenzio nell'anniversario delle bombe di Pasqua
20/04/2021 11:50
Card. Ranjith e monaci buddisti: 'No' alle basi Usa in Sri Lanka
01/06/2019 12:24
Il Papa crea 24 nuovi cardinali e ricorda: la Chiesa non è dominio ma servizio
20/11/2010
Wickremesinghe dispone il riesame delle indagini sugli attentati della Pasqua 2019
11/09/2023 11:08


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”