18/04/2005, 00.00
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Vietnam, continua la repressione contro i montagnard

Confermata in appello la pena a 3 anni al pastore mennonita Nguyen Hong Quang, impegnato per la libertà religiosa e i diritti umani.

Ho Chi Minh City (AsiaNews/EDA) – Non accenna a diminuire la persecuzione contro i montagnard, etnie degli Altopiani centrali del Vietnam, a larga maggioranza cristiana.

Nei giorni scorsi il ministro vietnamita della Sicurezza pubblica Lê Hông Anh, e il ministro dell'Interno cambogiano Norodom Sirivudh hanno firmato un accordo per "rafforzare lo scambio di informazioni in vista di migliorare la cooperazione bilaterale, mantenere la sicurezza e l'ordine pubblico delle regioni di frontiera". L'accordo cita "forze ostili che tendono a sabotare l'amicizia che esiste tra i nostri 2 popoli" e si riferisce ai montagnard.

In questi ultimi anni, molte tribù dei monti, per sfuggire alla repressione di Hanoi, si sono  rifugiate in Cambogia. Phnom Penh ha più volte rispedito indietro i fuggiaschi, violando le convenzioni Onu sui rifugiati politici.

Nel gennaio scorso il Commissariato Onu per i rifugiati era intervento a favore dei montagnard e aveva ottenuto che i fuggitivi potessero recarsi in un paese terzo o tornare in patria. Dei 700 montagnard fuggiti in Cambogia al momento della firma dell'accordo, solo 35 sono ad oggi ritornati in Vietnam.

Il 6 aprile scorso il tribunale di Gia Lai ha processato due militanti, Rolan Hloe, 37 anni, e Kpui Chonh, 47 anni, per aver organizzato l'espatrio illegale di alcune montagnard. Essi sono stati condannati rispettivamente a 7 e 5 anni di carcere. Ai primi di aprile nella provincia di Dak Nong altri 2 montagnard erano stati condannati a 5 e 3 anni per "aver messo in pericolo l'unità nazionale", espressione che si riferisce ad operazioni di fuga di esuli.

Intanto il 12 aprile il Tribunale supremo del popolo di Ho Chi Minh City ha condannato in via definitiva 2 leader della chiesa mennonita (una confessione protestante non riconosciuta in modo ufficiale) a 3 e 2 anni di carcere. Il pastore Nguyen Hong Quang, molto noto per il suo impegno per la libertà religiosa e i diritti umani, e il suo aiutante Pham Ngoc Thach sono stati giudicati colpevoli di "azioni contro le autorità locali": avevano protestato per l'arresto illegale di altri mennoniti.

Le autorità di Hanoi continuano a reprimere le tribù dei monti, con l'accusa di "secessione", e spingono la popolazione vietnamita a espropriare le loro terre. Nell'aprile 2004, durante la Settimana santa, in alcune dimostrazioni pacifiche 10 montagnard erano stati uccisi dalle forze dell'ordine nella provincia di Daklak.  (LF)

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