06/07/2004, 00.00
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Violenze tra indù e cattolici suscitano ancora tensioni

Pune (AsiaNews/UCAN) – Resta alta la tensione nella zona intorno a una parrocchia in India dopo che due settimane fa una folla indù ha attaccato i cattolici.

La polizia continua a perlustrare Devbag, un villaggio di pescatori nel territorio della diocesi di Poona. Diversi cattolici sono stati picchiati dopo che un parrocchiano aveva dato uno schiaffo a un giovane indù. Due dei cattolici rimasti feriti negli scontri sono ancora in ospedale per le fratture riportate.

La polizia ha arrestato 13 cattolici e due indù subito dopo la rissa, ma li ha rilasciati il giorno dopo ammonendoli a non causare altri problemi.

Il villaggio è vicino alla città di Malwan, a circa 1.850 km a sud-ovest di Nuova Delhi, nello Stato di Maharashtra.

Santosh Rastogi, sovrintendente della polizia locale, ha detto che cinque poliziotti siano stati inviati nella parrocchia di San Pietro a Devbag per prevenire disordini.

Juze Fernandes, uno dei pescatori in ospedale, ha raccontato al telefono che un gruppo di indù armati con bastoni di legno lo aveva picchiato: "Mi sono coperto il capo con entrambe le mani".

I problemi sono iniziati il 14 giugno, quando un membro del consiglio parrocchiale ha dato uno schiaffo al figlio di un membro del Vishwa Parishad indù (consiglio mondiale indù), un gruppo che vuole fare dell'India uno stato teocratico.

Simon Fernandes, membro del consiglio parrocchiale, ha detto di aver dato uno schiaffo a un giovane indù, la cui famiglia vive vicino alla chiesa, dopo che aveva "percosso e minacciato" un laico cattolico per non aver allargato un sentiero vicino alla chiesa.

"Un gruppo di 20 indù mi ha assalito, picchiandomi e mordendomi il dito fino a farlo sanguinare", ha raccontato Fernandes, aggiungendo che anche 15 cattolici intervenuti per soccorrerlo sono stati presi a botte.

Dopo un giorno di calma – ha aggiunto – il 16 giugno circa 600 indù armati di bastoni di legno si sono radunati vicino alla chiesa. Alcuni cattolici che erano sulla strada sono stati attaccati, due di loro "con grande violenza", ha detto Fernandes, che ha definito l'assalto "ben organizzato", visto che era avvenuto due giorni dopo  dopo lo "schiaffo".

Anant Tari, padre del giovane indù cui Fernandes aveva dato uno schiaffo, dice che "non c'era stata alcuna provocazione" per questo gesto. Quando la notizia dell'incidente si è diffusa, "ovviamente la gente era indignata e ha reagito". Tari ha giudicato il sacerdote della parrocchia "responsabile della tensione" nel villaggio, perché non aveva tenuto contro delle richieste di allargare il sentiero per uso pubblico.

La polizia ha scortato il padre cappuccino Wilson Rumao fuori dal villaggio, lasciando la parrocchia a circa 800 cattolici senza un sacerdote.

P. Rumao non può ritornare "finché la situazione non si placa e la pace non torna nel villaggio", ha detto p. Philip Gonsalves. P. Rumao si trova per ora a Mumbai.

P. Andrew De Mello, incaricato di un'altra parrocchia, ha detto che gruppi indù di destra hanno strumentalizzato il fatto per "suscitare tensioni per la prima volta nella comunità del villaggio".

Il 28 luglio, Narayan Rane, ex ministro di Maharashtra e ora leader dell'opposizione in Parlamento, ha tenuto un incontro a Malwan per fare un appello per la pace.

Rane ha detto che da secoli indù e cristiani convivono pacificamente a Devbag. "Questa è la prima volta che scoppia un piccolo conflitto tra loro", e su una questione di scarsa importanza.

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