05/07/2019, 14.00
CAMBOGIA
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Vola l’edilizia cambogiana: dal 2000 costruiti palazzi per 39,5 miliardi di euro

Il Paese ha raggiunto una crescita economica media annua di circa il 7% negli ultimi 20 anni. Insieme a manifatturiero, turismo e agricoltura, le costruzioni sono il motore dell’espansione. La Cina rappresenta il maggior investitore straniero. Missionario Pime: “È cambiata la forma delle città e dei paesaggi”.

Phnom Penh (AsiaNews) – Le strutture realizzate a partire dal 2000 nel Regno hanno un valore totale di circa 44,5 miliardi di dollari Usa (39,5 miliardi di euro). Lo ha dichiarato ieri Chea Sophara, ministro cambogiano del Territorio, della Pianificazione urbana e delle costruzioni.

Sophara è intervenuto durante un incontro sul controllo dei cantieri. L’evento si è tenuto in seguito al crollo di un edificio alto sette piani di proprietà cinese, che il mese scorso ha causato la morte di 28 persone ed il ferimento di altre 26 nella provincia di Preah Sihanouk, lungo la costa sud-occidentale del Paese. Il ministro ha affermato che dall'inizio del 2000 a maggio di quest'anno, a livello nazionale il ministero ha approvato 45.264 progetti di costruzione ora completati.

Il ministro ha ammesso che molte delle strutture sono state costruite senza rispettare la normativa, senza standard di qualità sufficienti e senza assumere una sola impresa edile competente. Nel 2018, il ministero ha approvato 2.867 progetti, per un valore totale di 5,2 miliardi di dollari (4,6 miliardi di euro); in calo rispetto ai 3.052 progetti e ai 6,4 miliardi (5,6 in euro) del 2017. Lo scorso anno, l’edilizia ha dato lavoro “a più di 200mila giovani”. Sophara ha anche riferito che nel Paese i grattacieli – ovvero palazzi alti almeno cinque piani – sono 1.324, mentre sono in corso i lavori per 258 centri residenziali.

Negli ultimi due decenni, la Cambogia ha raggiunto una crescita economica media annua di circa il 7%. Insieme alla produzione di capi d’abbigliamento, al turismo e all'agricoltura, l’edilizia è uno dei quattro settori chiave a sostegno dell'espansione. La maggior parte del denaro investito in progetti di costruzione è di provenienza locale, con la Cina che rappresenta il maggior investitore straniero. Da gennaio ad aprile scorsi, il ministero ha approvato progetti di edilizia valutati circa 2.74 miliardi di dollari. Gli investimenti esteri ammontano a circa 367 milioni di dollari (325 milioni di euro), 315 dei quali di provenienza cinese. Il ministero ha dichiarato di aver registrato 226 imprese edili cinesi e 61 di altri Paesi del Sud-est asiatico.

“Il boom edilizio sta cambiando la forma delle città e dei paesaggi cambogiani”, dichiara ad AsiaNews p. Luca Bolelli, sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). P. Bolelli svolge la sua opera missionaria in Cambogia da quasi 12 anni; da circa 10 è parroco del villaggio di Kdol Leu, nella provincia nordorientale di Kompong Cham. “Nel Paese è in corso una vera trasformazione – afferma il sacerdote - in particolare nel campo delle infrastrutture”.

“Anche se vivo in un contesto rurale – prosegue p. Bolelli – mi accorgo della grande differenza rispetto a quando sono arrivato a Kdol Leu. All’epoca non v’erano energia elettrica, strade asfaltate, acqua corrente o internet. Oggi non solo vi è tutto questo, ma sono in corso anche i lavori per la costruzione di un ponte finanziato dalla Cina. Dieci anni fa, andare a Phom Penh (distante più di 100 km) voleva dire fermarsi in città per una notte, tanto era lungo e faticoso il viaggio. Ora è possibile andare e tornare dalla capitale in giornata. Gli anziani che hanno vissuto l’inferno della dittatura di Pol Pot mi dicono che mai si sarebbero immaginati un cambiamento simile. La trasformazione di Phnom Penh poi è impressionante. I primi anni che sono arrivato in Cambogia, andare in Thailandia mi sembrava passare dal terzo al primo mondo. Ora invece non provo più questa sensazione”.

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