17/05/2022, 12.48
MYANMAR
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Yangon: colloqui tra il Governo di unità nazionale e l'Esercito Arakan

L'incontro a quattro si è tenuto ieri online. Secondo gli esperti l'apertura di un nuovo fronte nello Stato Rakhine potrebbe ribaltare la situazione sul campo per la resistenza popolare. La comunità Arakan non si era finora unita ai combattimenti contro la giunta militare birmana.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Il Governo di unità nazionale (Nug) del Myanmar ha tenuto per la prima volta dei colloqui con l’Esercito Arakan (AA), il principale gruppo armato dello Stato Rakhine.

In un incontro online di due ore il ministro degli Esteri del governo in esilio, Zin Mar Aung, e Min Ko Naing, capo del suo Comitato per le relazioni con le altre forze d'opposizione, hanno parlato con il leader dell’Esercito Arakan, il generale Tun Myat Naing, e il vice comandante generale Nyo Tun Aung riguardo “l’attuale situazione politica in Myanmar”, ha fatto sapere il Nug con un comunicato. L’Esercito Arakan al momento non ha rilasciato dichiarazioni. 

Lo Stato Rakhine non si era unito al movimento di disobbedienza civile nato subito dopo il colpo di Stato dell’esercito. La giunta militare birmana ha represso nel sangue le manifestazioni pacifiche dando avvio a un conflitto civile che da 15 mesi imperversa nel Paese, ma l'AA non ha finora preso parte ai combattimenti. Ieri ha fatto sapere di aver sparato contro un aereo della giunta birmana nel municipio di Paletwa.

Nelle ultime settimane i militari hanno provato a tenere colloqui con le milizie etniche del Myanmar: la guerra civile vede infatti schierato da una parte il Tatmadaw (l’esercito birmano) e dall’altra le storiche organizzazioni etniche armate (Eao) del Myanmar, unitesi alle Forze di difesa del popolo (Pdf), l’ala armate del Nug, sorte ad aprile dell’anno scorso.

Il Governo di unità nazionale, composto da deputati della Lega nazionale della democrazia, il partito dell’ex leader civile del Paese, Aung San Suu Kyi, nelle ultime settimene ha cercato di consolidare le relazioni con le milizie etniche promettendo un’unione democratica federale dopo la distruzione del regime militare. Le principali organizzazioni dell’Eao, come l'Esercito di liberazione nazionale Karen e l'Esercito per l'indipendenza del Kachin, hanno un’alleanza formale con le Forze di difesa del popolo, che sono addestrate e sostenute militarmente anche dall’Esercito Arakan.

L’Esercito Arakan, chiedendo l'indipendenza dello Stato Rakhine, ha per anni combattuto contro l’esercito birmano. Alla fine del 2020 era stato firmato con il Tatmadaw un cessate il fuoco informale e da allora la comunità arakan ha governato la propria regione in maniera quasi indipendente.

Solo il tempo dirà se nei prossimi giorni riprenderanno gli scontri anche tra la giunta birmana e l’Esercito Arakan. Secondo l’analista politico Ye Tun, un successo dei negoziati potrebbe spostare l’ago della bilancia verso la resistenza popolare: con l’estensione dei combattimenti nel Rakhine “i militari saranno costretti ad estendere ulteriormente le loro forze per combattere su un nuovo fronte”.

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