Durante la visita di Marcos alla Casa Bianca, il presidente Usa ha confermato tariffe sulle esportazioni filippine solo leggermente ridotte rispetto alle previsioni. Manila spera di negoziare un abbassamento al 15%, mentre sullo sfondo resta la sicurezza nel Mar Cinese meridionale e il contenimento delle rivendicazioni di Pechino
L’annuncio dell'imminente riconoscimento da parte dell'Eliseo è stato immediatamente salutato con favore dall'Arabia Saudita. Che con Parigi oggi non condivide solo un'iniziativa all'Onu sulla riaffermazione della soluzione dei due Stati nel conflitto israelo-palestinese, ma anche tante partite politiche ed economiche in Medio Oriente.
Da undici mesi consecutivi la Corea del Sud, che deteneva il triste primato di Paese con il più basso tasso di fertilità al mondo, sta registrando un'inversione di tendenza pur in un quadro che resta lontano dal tasso di sostituzione. Da gennaio a maggio 2025 la crescita delle nascite si è accentuata con un aumento del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Merito soprattutto degli incentivi pubblici ai matrimoni. Ma la sfida resta convincere anche chi oggi non vuole avere figli.
Le notizie di oggi: gli Stati Uniti hanno rimosso una serie di sanzioni alle aziende che collaborano con la giunta militare del Myanmar. La Francia annunci per settembre il riconoscimento dello Stato palestinese. India e Gran Bretagna siglano un accordo commericale di libero scambio. Circa 19mila persone evacuate dalla città di Baoding in Cina per le alluvioni. Il Kirghizistan apre una scuola online per gli studenti che in Russia subiscono discriminazioni.
Pur senza arrivare al riconoscimento politico completato da Mosca, il Kazakistan ha firmato un'intesa coi talebani per un'importante linea ferroviaria. Anche Uzbekistan, Kirghizistan e Turkmenistan stanno promuovendo accordi con la benedizione di Pechino. Unica eccezione resta il Tagikistan, dove pesa ancora la questione delle discriminazioni della minoranza tagica in Afghanistan.
La Cambogia ha accusato la Thailandia di aver aperto il fuoco per prima. Silenzio di Phnom Penh su possibili vittime. La disputa territoriale coinvolge ancora una volta le aree contese intorno ai templi di Ta Muen Thom e Preah Vihear, che da fine maggio hanno riacceso le tensioni tra i due Paesi del sud-est asiatico, alle prese anche con le rispettive questioni interne. La Cina si è offerta come mediatrice.