16/08/2017, 12.55
KAZAKHSTAN
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A processo prete ortodosso: ha pregato con bambini in un campo estivo in montagna

Ufficiali e funzionari hanno ispezionato il campo e cercato di interrogare i bambini. È la prima volta che un membro del clero ortodosso deve rispondere per una violazione della legge sulle “Attività e associazioni religiose”.

Astana (AsiaNews/Fergana) – Un sacerdote ortodosso è stato accusato di aver violato la legge sulle “Attività e associazioni religiose” avendo fatto incontri di carattere religioso in luoghi non registrati. Il 14 agosto, Vladimir Vorontsov, rettore della parrocchia della chiesa della Natività della Santissima Madre di Dio, si è presentato alla prima udienza nel villaggio di Merke (regione Žambyl, nel sud del Paese).

Una fonte anonima aveva riferito alla polizia che Vorontsov, insieme a dei bambini e alcuni genitori del gruppo della scuola domenicale, stava tenendo degli incontri di preghiera in un campo ricreativo in montagna. Il 2 agosto, rappresentanti dell’amministrazione locale, la polizia e dei membri del Comitato nazionale di sicurezza (Knb) hanno invaso il campo per un’ispezione.

In un primo momento, il sacerdote è stato accusato di estremismo, detenzione illegale di minori e contrabbando di letteratura religiosa. Gli ufficiali hanno cercato di interrogare i bambini, e solo una telefonata al vicecapo dell’amministrazione regionale li ha convinti a ridurre gli sforzi e andarsene, permettendo ai partecipanti di continuare la loro vacanza.

Due giorni dopo, Vorontsov ha ricevuto la notifica per la violazione amministrativa e il 6 agosto è stato convocato a corte per aver tenuto incontri religiosi in luoghi inappropriati. Secondo la legge kazaka, tutti i riti devono essere celebrati in luoghi di culto. In base ad essa, le minoranze religiose (protestanti, seguaci di Krishna o gruppi separati di musulmani) sono in modo sistematico sottoposte a multe e arresti amministrativi per aver pregato all’interno di condomini. È la prima volta che una simile misura viene applicata a un rappresentante della Chiesa ortodossa, seconda comunità in Kazakhstan per numero di fedeli.

Il 10 agosto membri del clero ortodosso sono stati convocati dall’amministrazione regionale per gli affari religiosi per discutere del caso. “La conversazione si è tenuta con toni accesi,” ha scritto Vorontsov stesso. “Il signor Omarov [capo del dipartimento, ndr] ci ha trattato come subordinati colpevoli. L’amministrazione per gli affari religiosi non ha fatto nulla per risolvere questa situazione, per riconciliarsi”.

In un’intervista con Esquire.kz, Vorontsov ha sostenuto che alle autorità non piace che egli abbia intrapreso iniziative come la scuola domenicale e si sia opposto all’abbattimento di alcuni alberi antichi. Tuttavia, per Vorontsov non si tratta di “oppressione su base nazionale e religiosa”, ma di una sbagliata interpretazione della normativa: “Mi affido ancora alle leggi del mio Paese.”

I cristiani ortodossi sono la seconda comunità religiosa del Paese dopo i musulmani della scuola hanafita. Dei 3.464 edifici religiosi registrati nella Repubblica, 2.550 sono moschee, 294 chiese ortodosse e 198 cattoliche. Di recente il Kazakhstan ha rafforzato i controlli sulle religioni per ostacolare l’insorgere del radicalismo.  

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