17/08/2011, 00.00
INDIA
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Anna Hazare arrestato: “Un atto totalmente inaccettabile”

di Nirmala Carvalho
P. Cedric Prakash, sj, direttore del centro Prashant per i diritti umani di Ahmedabad esprime preoccupazione per la reazione del governo alle proteste contro la corruzione. ““La corruzione è un problema di grande ampiezza nel Paese, e dovrebbe essere affrontata a ogni livello”.

 New Delhi (AsiaNews) – “Noi condanniamo l’arresto non necessario di Anna Hazare e dei suoi colleghi! Questo atto è totalmente inaccettabile!”: così Cedric Prakash, sj, direttore del Centro Prashant per i diritti umani ha commentato l’arresto dell’attivista autore di uno sciopero della fame contro la corruzione, e che da anni si batte per ottenere dal governo di Delhi un’azione ad ampio raggio, e l’approvazione di una legge, la Jan Lol Pak. (09/04/2011 Arcivescovo di Delhi: “Vittoria del popolo”, la Commissione anticorruzione di Anna Hazare). Anna Hazare è stato arrestato ieri mattina poche ore prima di dare inizio allo sciopero della fame. Davanti alla prigione c’è una folla crescente; gli avvocati della Corte suprema hanno annunciato una marcia in suo appoggio, e i guidatori di auto risciò hanno proclamato uno sciopero in suo favore. Circa 1300 sostenitori sono stati arrestati con l’accusa di aver violato le regole per le manifestazioni pubbliche.

Il Primo ministro ha ceduto alla richieste delle opposizioni e ha fatto una dichiarazione questa mattina in Parlamento sull’arresto di Anna Hazare. “E’ mio penoso dovere dare notizie dei fatti di ieri”ha detto Manmohan Singh. Ha sottolineato che la polizia di Delhi “non aveva altra scelta” che quella di arrestare Hazare e che mentre il suo governo “riconosce il diritto dei cittadini di svolgere proteste pacifiche” le regole imposte dalla polizia devono essere rispettate. “Il nostro governo non cerca un confronto con nessun settore della società. Ma quando alcuni settori della società deliberatamente sfidano l’autorità del governo e le prerogative del Parlamento, è dovere del governo mantenere la pace e la tranquillità”, ha detto il Premier.

Cedric Prakash, sj, direttore del Centro Prashant per i diritti umani, ha commentato per AsiaNews l’affermazione del Premier. “Sono preoccupato per la reazione nervosa del governo che ha provocato questo movimento popolare”, ha detto, esprimendo la sua ansia per i fatti accaduti fuori della prigione di Tihar. “La corruzione è un problema di grande ampiezza nel Paese, e dovrebbe essere affrontata a ogni livello. Noi appoggiamo Anna Hazare e il suo movimento per combattere la corruzione. Comunque, sentiamo sinceramente che il problema della corruzione nel Paese non si risolve semplicemente con la legge Lol Pak”.

Cedric Prakash è molto critico della reazione della polizia. “Noi condanniamo l’arresto non necessario di Anna Hazare e dei suoi colleghi! Questo atto è totalmente inaccettabile! In una democrazia tutti hanno il diritto di protestare pacificamente e in modo non violento. Il governo deve difendere le libertà civili e in particolare la libertà di parola e di espressione. Noi crediamo anche che Anna Hazare dovrebbe essere aperto al dialogo e a vere un approccio meno testardo”.

Ma quanto la squadra di Anna Hazare riflette realmente la società civile, ed è vero che Anna si è impadronito del termine “società civile”? A questa domanda p. Prakash ha risposto. “Non ci sarà mai una rappresentazione ideale e il parlamento riflette la società civile nel Paese ed è dovere di ogni cittadino assicurare che i candidati eletti in Parlamento non siano corrotti. E dal momento che essi non solo le sole voci della società civile, è dovere del governo ascoltare tutti”. E ha aggiunto, in riferimento alla folla crescente davanti al carcere di Tihar: “La gente ha il diritto di esprimere il suo appoggio a Anna Hazare, e il suo sta diventando un movimento crescente di popolo”.
 

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