28/09/2009, 00.00
FILIPPINE
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Gli aiuti della Chiesa agli alluvionati di Manila

di Santosh Digal
Chiesa e associazioni umanitarie compensano l’inefficienza del governo ancora privo di un adeguato piano soccorso e di informazione. Il bilancio aggiornato è di 106 morti, 108 dispersi e 435mila sfollati.

Manila (AsiaNews) – Nella Manila colpita dal tifone Ketsana, migliaia di persone sono ancora intrappolate nelle acque per l’impreparazione l’insufficienza dei soccorsi governativi. “Il sistema dei soccorsi è sovraccarico. Mancano i mezzi e le persone sono troppo poche per coprire tutte le aree colpite dal tifone – afferma Anthony Golez, responsabile del National Disaster Coordinatin Council - noi siamo abituati a soccorrere solo l’area cittadina, o al massimo una o due province, ma questa volta le richieste di soccorso giungono da ogni parte del distretto di Manila”.

In questo contesto, i volontari di Caritas e associazioni umanitarie tentano di far fronte all’emergenza.  “Studenti e altri volontari dislocati nelle varie parrocchie stanno distribuendo viveri per un valore 5milioni di pesos  (71662 euro)”, afferma sr. Rosanne Mallilin, segretaria della Caritas filippina. La suora aggiunge che altri 100mila euro sono stati stanziati dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti.

Fonti locali di AsiaNews raccontano che “nelle Filippine si registrano ogni anno tempeste. Per questo nonostante la pioggia, nei quartieri più poveri molta gente era in strada, divenendo facile preda dell’acqua che in poche ore ha raggiunto anche i sei metri di altezza. Ciò è dovuto soprattutto alla mancanza di un adeguato piano di informazione e al fatalismo delle autorità che nonostante le esperienze passate continuano a ignorare il problema”. 

Secondo le dichiarazioni ufficiali circa 7mila persone sono state portate in salvo dalle acque.

Gli aiuti stanziati dal governo ammontano per ora  a  4,67 milioni di pesos (66.932 euro) insufficienti per far fronte ai bisogni degli oltre 435mila sfollati e delle migliaia di persone ancora bloccate sui tetti delle proprie abitazioni.  

Finora si registrano almeno 106 morti, 108 dispersi e oltre 435mila sfollati. Oltre all’area della capitale il governo ha dichiarato lo stato di allerta in altre 25 province.

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