26/07/2006, 00.00
MALAYSIA
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Premier malaysiano: stop al dibattito interreligioso, aumenta solo le tensioni

Badawi riferisce le "preoccupazioni" del suo partito, da sempre sostenitore di una politica a sostegno dell'Islam. Di recente i forum di dialogo tra le religioni nel Paese avevano discusso dei problemi legati alle conversioni all'Islam.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Il primo ministro della Malaysia chiede che si fermi il dibattito interreligioso nel Paese, perché causa di "tensioni in una società multireligiosa" come quella malaysiana. Solo due giorni fa lo stesso premier, in visita in Indonesia, parlava di tolleranza religiosa e rispetto delle minoranze contro ogni discriminazione.

Datuk Seri Abdullah Ahmad Badawi, si è espresso ieri contro il forum interreligioso Article 11 chiedendone l'interruzione immediata delle attività, perché "causa di tensioni nella nostra società dove convivono fedi differenti". Il primo ministro riferisce che il Consiglio Supremo dell'Umno (Organizzazione nazionale dei Malay uniti, il partito al governo) è preoccupato delle questioni discusse da Article 11, ombrello di 13 Ong, impegnato nella difesa della Costituzione federale contro la progressiva espansione della legge islamica in Malaysia.

L'Umno porta avanti da tempo una politica tesa a sostenere l'Islam per favorire l'etnia maggioritaria malay. Negli ultimi mesi, tra le tematiche trattate dal forum, ci sono state le conversioni all'Islam e i problemi che queste causano all'interno di una famiglia non musulmana.

Badawi, anche presidente dell'Umno, ha dichiarato che "dibattiti non controllati contribuiscono solo ad aumentare le tensioni: le questioni religiose sono molto più delicate di quelle etniche". Il premier ha poi aggiunto che il governo ha intenzione di chiedere a tutte le parti coinvolte di mettere fine ai colloqui sulla formazione di una Commissione interreligiosa (IFC).

Non è ben chiaro come senza un dibattito tre le comunità religiose e sui problemi legati alla fede si possano realizzare le intenzioni che lo stesso premier ha espresso lunedì scorso a Jakarta davanti agli studenti dell'Università di Stato islamica Syarif Hidayatullah. In quell'occasione Badawi ha parlato della necessità per i Paesi islamici, che vogliano modernizzarsi di "essere giusti verso tutti senza distinzione di razza e religione". Egli ha poi dichiarato che in Malaysia "non c'è motivo di temere persecuzioni o discriminazioni in base alla fede, perché la Costituzione garantisce la libertà religiosa".

L'art. 11 della Costituzione prevede la libertà religiosa, ma nell'esperienza quotidiana sono numerose le denunce di discriminazioni compiute da parte della maggioranza sunnita del Paese di etnia malay. Su una popolazione di 24.385.858 abitanti in Malaysia il 47,7% è musulmano il resto è diviso tra cristiani, induisti e buddisti e culti come quello sciamanico.

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