Il Cremlino vorrebbe cerare un partito di estrema destra tradizionalista, guidata dai veterani dell’operazione militare speciale, da fondere insieme agli eredi di Vladimir Zirinovskij per spronare gli stessi deputati di Russia Unita a un più convinto attivismo patriottico. Ma la mossa è guardata con nervosismo dai comunisti di Zjuganov, che rappresentano l’anima “popolare e di sinistra” russa tradizionale.
Crescono le tensioni tra il presidente della repubblica caucasica e Mosca. La ragione principale del dissidio sraebbe costituita da un’informazione dei servizi dell’Fsb sulle frequenti trattative non concordate con il Cremlino tra Kadyrov, da tempo malato, e le monarchie del Golgo per determinare il futuro dei suoi beni e la sicurezza dei membri della sua famiglia
Fare la Russia e l’America “ancora grandi”, Maga o Russkij Mir, non è altro che il sogno di tornare al mondo in cui c’erano i due grandi imperi a cui si sottomettevano tutti gli altri Paesi. Non interessano le conquiste, ma le perdite subite, e ritornare in cima al mondo serve a superare le paure di perdite ulteriori.
Per raggiungere il livello medio-alto di sviluppo entro il decennio servono maggiori investimenti nel settore energetico. Per i sostenitori, l’atomica garantirebbe energia stabile e “pulita”, migliorando l’ambiente in una fase critica per le rinnovabili tradizionali. Mosca e Pechino i partner di riferimento nello sviluppo di infrastrutture.
Oggi Mosca prende tempo aspettando la proclamazione della Vittoria per il 9 maggio. Ma la sintonia con Trump le consegna già comunque ciò che attendeva da più di trent’anni: il ritorno della Russia al tavolo delle superpotenze, come attore di primo piano nell’arena politica mondiale.
Nel marzo 1944, dietro l'accusa di collaborazionismo con i nazisti, decine di migliaia di persone dal Caucaso furono forzatamente trasferite in Asia Centrale e in Siberia. Solo dopo 13 anni poterono tornare nell'attuale repubblica della Kabardino-Balkaria. Le commemorazioni ufficiali hanno evitato di nominare Stalin e gli oppressori sovietici. Ma gli storici locali invitano a riflettere sul rapporto tra i russi e i "popoli minori".