03/08/2005, 00.00
IRAN
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Ahmadinejad si insedia: "Stop alle armi di distruzione di massa"

Il portavoce del Consiglio di sicurezza Ali Agha Mohammadi: "Speriamo che siano rimossi presto i sigilli all'impianto di Isfahan".

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Mahmoud Ahmadinejad, nuovo presidente della repubblica iraniana,  ha assunto oggi la guida del Paese, dopo l'approvazione ufficiale dell'ayatollah Ali Khamenei, massima autorità religiosa dell'Iran. Il 6 agosto ci sarà il giuramento dinnanzi al parlamento. L'ultraconservatore Ahmadinejad, ex sindaco di Teheran nato nel 1956, eletto il 24 giugno scorso, succede a Mohammad Khatami, presidente per due mandati dal 1997.
Il neo presidente ha rivolto oggi un appello alla comunità internazionale perché rinunci alle armi di distruzione di massa. "Chiedo lo smantellamento di tutte le armi di distruzione - ha dichiarato Ahmadinejad - l'Iran vuole vedere una pace duratura e giustizia, che è il fondamento delle relazioni internazionali. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo smantellare le armi di distruzione di massa".

Proprio in questi giorni è in corso il braccio di ferro tra Teheran e l'Unione Europea sulla ripresa del programma nucleare iraniano. A centro del braccio di ferro, la ripresa delle attività della centrale nucleare di Isfahan. Il governo iraniano ha dichiarato lo scopo pacifico dell'energia nucleare prodotta nello stabilimento, ma Europa e Stati Uniti temono che la riconversione dell'uranio serva a produrre armi nucleari. Il portavoce del Consiglio di sicurezza iraniano, Ali Agha Mohammadi, ha affermato: "Speriamo che i sigilli all'impianto di conversione dell'uranio di Isfahan possano essere rimossi in giornata".

Da tre giorni Teheran annuncia la ripresa delle attività nucleari, accusando l'Unione Europea di non avere rispettato la scadenza dell'1 agosto per la presentazione del pacchetto di incentivi per la produzione di energia nucleare a scopo civile.  Il governo francese non ha escluso la possibilità di sanzioni economiche, qualora Teheran non fermi la ripresa del nucleare, domandando per l'Unione Europea – rappresentata da Francia, Germania e Regno Unito – una deroga per la presentazione degli incentivi. La Commissione Europea si è detta "molto preoccupata" per l'annuncio di Teheran dell'imminente ripresa delle attività nucleari a Isfahan. "Siamo arrivati a una situazione molto critica - ha affermato Stefaan De Rynck, uno dei portavoce della Commissione - questa è una settimana cruciale. Noi siamo molto preoccupati per le notizie di una ripresa delle attività a Isfahan".

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