12/10/2006, 00.00
CINA
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Bao Tong: "Le promesse del Plenum comunista, sconsiderate ed immature"

Bao, ex membro del comitato centrale comunista, segretario personale ed amico di Zhao Zhiyang, spiega ad AsiaNews che il comunicato emesso al termine della riunione della leadership cinese "ricorda molto la propaganda del 1958, quella precedente al Grande balzo in avanti". Scontenti anche analisti politici, studiosi e gente comune.

Pechino (AsiaNews) – E' "sconsiderata e immatura" la promessa di costruire una "società armonica socialista" fatta dal 16° Plenum del comitato centrale del Partito comunista. E' il giudizio sulle conclusioni del vertice del Pc cinese di Bao Tong, ex membro del comitato centrale comunista e segretario personale ed amico di Zhao Zhiyang [defunto ex segretario del Pcc, caduto in disgrazia per aver cercato di difendere il movimento di piazza Tiananmen].

Il comunicato finale del Plenum, ha sostenuto Bao Tong in una dichiarazione ad AsiaNews "ricorda molto la propaganda del 1958, quando la leadership cinese ha deciso di andare incontro ai comuni agricoli e lanciare il Grande balzo in avanti, con il tremendo risultato che tutti conosciamo".

I circa 350 delegati che hanno partecipato ai lavori del Plenum hanno siglato un comunicato finale che sottolinea gli obiettivi del governo per i prossimi 15 anni: migliorare il sistema democratico legale e la protezione dei diritti umani, ridurre la forbice fra ricchi e poveri, incrementare l'impiego, migliorare i servizi pubblici del governo, promuovere il livello morale del popolo, assicurare l'ordine pubblico e proteggere l'ambiente

Bao spiega che "la sorprendente somiglianza sta nel fatto che tutte le promesse suonano generose, ma sono in realtà sconsiderate ed immature. Hu Jintao ha assimilato in pieno, sotto questo aspetto, la tradizione di Mao".

Il comunicato comunista ammette che in Cina vi sono "diverse contraddizioni e problemi che stonano con l'armonia sociale", ma ritiene "prossima" la loro abolizione. Gli slogan del governo non convincono però né la popolazione né gli analisti politici.

In un articolo apparso oggi sul South China Morning Post, Xu Yunlong – piccolo imprenditore 29enne di Pechino  – definisce la costruzione di una società armonica "una bugia che cerca di ingannare la gente comune".

Xu racconta la storia della sua fidanzata, arrestata ed incarcerata per aver raccolto un cane dalla strada senza permesso. "Cinque mesi fa – dice – ero meno cinico rispetto a chi ci governa. Ora capisco quanto siano corrotti i poliziotti e quanto sia oscura la nostra società".

Per He Weifang, che insegna legge all'Università di Pechino, "lo slogan del governo è popolare, ma rimane una frase ad effetto creata per attirare l'attenzione: non ha molta credibilità. Oramai è divenuto un rituale: ogni nuovo leader propone il suo simbolo politico e la sua idea che deve rimpiazzare quella del suo predecessore".

Per l'accademico, "la verità è che il Paese ha bisogno di una riforma del sistema politico e giuridico e di maggiore libertà di espressione. Una società armoniosa è quella che consente la libertà di opinione, che permette pubblici dibattiti ed il diritto a dimostrare". "Sarebbe un errore – conclude – cercare di salvaguardare il potere a scapito della libertà".

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