12/01/2013, 00.00
RUSSIA
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Chiesa ortodossa: tassare i cittadini senza figli per aiutare le famiglie adottive

di Nina Achmatova
La proposta è dell’arciprete Smirnov, responsabile del Patriarcato per i rapporti con l’esercito e si inserisce nel dibattito sul recente bando sulle adozioni da parte di famiglie americane. L’imposta era in vigore ai tempi dell’Urss.

Mosca (AsiaNews) - Sta facendo discutere in Russia la proposta di un alto rappresentante del Patriarcato di Mosca di introdurre una tassa sulle famiglie con pochi figli per incoraggiare le adozioni. L'idea, che a molti ha ricordato i tempi dell'Unione sovietica, si inserisce nel più ampio e acceso dibattito sul bando delle adozioni di orfani russi da parte di cittadini americani, deciso da una recente legge, che vuole invece incentivare l'affidamento a coppie sul territorio nazionale. 

Ad avanzare la proposta è stato il direttore del Dipartimento sinodale per le relazioni con le forze armate e le forze dell'ordine, l'arciprete Dimitry Smirnov: "Propongo una piccola tassa su chi non ha figli o ne ha pochi". A suo dire il denaro raccolto dovrebbe andare a sostegno delle famiglie che adottano bambini. "Perché in America adottano bambini? Perché lo Stato subito dà loro denaro sufficiente non solo per nutrirli, ma anche per vivere in modo confortevole", ha dichiarato all'agenzia Interfax il sacerdote, che in passato si è occupato di tre istituti per bambini in Russia.

Smirnov si era già espresso a favore della controversa "legga anti-Magnitsky". Firmata a fine dicembre dal presidente Vladimir Putin, nonostante l'opposizione di una parte dello stesso governo russo, la legge vieta le adozioni di orfani russi da parte di cittadini americani, a partire dal 1° gennaio 2013. Il provvedimento è stato varato in risposta alla legge approvata negli Stati Uniti con il nome di Magnitsky Act, che impone sanzioni ai funzionari russi, sospettati di essere coinvolti in violazioni dei diritti umani. Sergey Magnitsky era l'avvocato deceduto in circostanze sospette in una prigione moscovita nel 2009, dopo aver denunciato un caso di corruzione all'interno del Ministero dell'interno russo. Ispirata al caso del piccolo Dima Yaklovev - morto nel 2008 nell'auto, in cui era stato dimenticato dal padre adottivo americano, poi assolto dalla giustizia statunitense - la nuova legge russa, impone anche la sospensione del lavoro di Ong russe che svolgono attività politica con finanziamenti Usa.

"Se alle famiglie adottive - aveva detto Smirnov - dessimo almeno la metà dei soldi che si buttano non si sa bene in cosa nei nostri orfanotrofi, allora i bambini verrebbero adottati da brave e affidabili famiglie russe che possono accoglierli e amarli. Non avremmo bisogno più di nessun americano".

Secondo l'Unicef, nella Federazione circa 740mila bambini sono in attesa di affidamento e solo 18mila russi sono in lista per la loro adozione, mentre gli Usa rappresenta solitamente la principale destinazione (più di 60mila, negli ultimi due decenni).

L'idea di tassare i cittadini senza figli era stata avanzata già nel 2006, ma il presidente Vladimir Putin allora l'aveva bollata come una proposta "senza base morale e inaccettabile". Un'imposta su celibi, nubili e famiglie senza figli era in vigore durante l'Unione sovietica. Varata nel 1941, prevedeva per gli uomini (dai 20 ai 50 ani) e per le donne (dai 20 ai 45 anni) senza figli il versamento allo Stato del 6% dello stipendio. Una percentuale minore era prevista per chi guadagnava meno di 91 rubli al mese, mentre erano esenti i salari inferiori ai 70 rubli.

 

 

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