Dai vescovi invito formale a Leone XIV per un viaggio in India
Consegnato dal presidente della Conferenza episcopale (Cbci) mons. Andrews Thazhath. È dall'ultima visita di Giovanni Paolo II nel 1999 che un pontefice non fa tappa nel subcontinente. Nel 2024 il premier Modi aveva rinnovato a papa Francesco l'invito del governo. Intanto a Seoul il ministro dell'Unificazione auspica che la presenza del pontefice alla Gmg del 2027 sia un passo verso "l'unità di fatto" tra le Coree.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Mons. Andrews Thazhath, arcivescovo di Trichur, ieri al termine dell’udienza generale del mercoledì ha consegnato a papa Leone XIV a nome della Chiesa cattolica India una lettera formale di invito per una visita apostolica nel Paese. A renderlo noto è la Conferenza episcopale cattolica dell’India (CBCI), l’organismo collegiale che riunisce tra loro le Chiese di rito latino, siro-malabarese e siro-malankarese, e che è presieduto proprio da mons. Thazhath. “Ho informato il Santo Padre che avrei discusso di questa questione anche con il Governo dell’India”, ha aggiunto l’arcivescovo. Ha inoltre precisato che i colloqui riguardanti la visita papale sarebbero proseguiti in un incontro fissato per oggi con il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. “Il Santo Padre ama la Chiesa in India e continua a benedirci”, ha concluso l’arcivescovo Thazhath.
La questione del viaggio in India riaffiora mentre Leone XIV si prepara a compiere la sua prima visita apostolica internazionale in Turchia e Libano, dal 27 novembre al 2 dicembre. Quelle nel subcontinente è un viaggio molto atteso dai cattolici indiani, che non hanno più avuto la gioia di poter accogliere un pontefice dall’ultima visita di Giovanni Paolo II nel 1999. È un tema delicato anche dal punto di vista politico: fino a qualche anno fa era l’opposizione dei nazionalisti indù a rendere impraticabile l’ipotesi di un viaggio. Negli anni recenti – però – ci sono state apertura importanti in occasione degli incontri tra il premier Narendra Modi e papa Francesco. Già nel 2021 Modi aveva rivolto un primo invito ufficiale al pontefice, che era stato poi rinnovato nell’ultimo faccia a faccia avvenuto nel giugno 2024, a margine del vertice del G7 in Italia. Precedenti che fanno pensare che l’ipotesi possa diventare concreta, nonostante i tanti problemi aperti come le leggi anti-conversioni e le altre forme di ostilità da parte di gruppi fondamentalisti indù che in molte situazioni creano gravi difficoltà alla vita delle comunità cristiane locali.
Nel frattempo in Asia anche la Corea del Sud guarda già all’appuntamento con il papa del 2027, quando a Seoul dal 3 all’8 agosto si terrà la Giornata mondiale della gioventù. Il tema è emerso oggi durante l’incontro che l’arcivescovo della capitale coreana, mons. Peter Chung Soon-taek, che è anche delegato apostolico per Pyongyang, ha avuto con David il nuovo ministro dell’Unificazione del governo della Corea del Sud, Chung Dong-young. L’arcivescovo è tornato a esprimere l’auspicio che anche i giovani nord-coreani possano prendere parte alla Gmg e il ministro Chung ha risposto di sperare che l’evento del 2027 “divenga una svolta significativa per la pace nella Penisola coreana”. Il ministro ha anche detto di sperare che Leone XIV possa visitare anche la Corea del Nord durante il suo viaggio in Corea del Sud, aggiungendo che una riunificazione “di fatto” tra le due Coree – realizzata libera circolazione di persone, denaro e risorse – “dovrebbe avvenire prima di quella legale o politica”.
10/05/2025 08:44
16/09/2023 11:29