07/11/2025, 10.44
BANGLADESH
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Dhaka, governo taglia musica ed educazione fisica nelle scuole primarie

di Sumon Corraya
Aspre critiche all'abbandoni del piano di assunzioni. Direttore di coro: "Eliminata una parte di umanità". Human Rights Forum Bangladesh ai politici: "Resistere a richieste irragionevoli". Proteste giovanili all'Università della capitale Studente ad AsiaNews: "Rischio impoverimento culturale". 

Dhaka (AsiaNews) - Il governo del Bangladesh ha fatto dietrofront sul suo piano di assunzione di insegnanti di musica e educazione fisica per le scuole primarie, dando così una spallata ai due settori didattici, già etichettati come secondari. Forti critiche si sono levate da parte di gruppi per i diritti umani, educatori, educatrici, e in generale di chi sostiene l’importanza della cultura. Chi protesta avverte che la decisione compromette una formazione completa per bambini e bambine, erodendo i valori culturali e umani. 

La decisione arriva dopo che il governo ha modificato le Primary Teacher Recruitment Rules 2025 e ha ritirato una precedente notifica che, invece, promuoveva queste due materie. La mossa ha sollevato timori che la politica educativa sia influenzata da pressioni ideologiche e religiose piuttosto che da priorità pedagogiche. 

Tra coloro che si oppongono alla decisione c’è Alphonse Pankaj Gomes, direttore del coro della cattedrale di St. Mary a Dhaka. Ha affermato ad AsiaNews: “La musica dovrebbe far parte della preghiera quotidiana perché attraverso la musica si può raggiungere il Creatore. Esprime devozione a Dio e rende la vita più bella”. Gomes ritiene che la musica sia essenziale non solo per la vita spirituale, ma anche per costruire empatia e armonia all’interno della società. “Se la musica fosse praticata in ogni casa, le persone diventerebbero compassionevoli e felici. La musica e l'educazione fisica fanno parte della vita. Aiutano i bambini a sviluppare i loro talenti. Cancellare queste materie è sbagliato”, ha detto.

Anche lo Human Rights Forum Bangladesh (HRFB) ha condannato la mossa del governo, definendola “irragionevole” e dannosa per lo spirito culturale radicato nel sistema educativo nazionale. In una dichiarazione firmata da Sanjeeb Drong, membro del comitato direttivo dell'HRFB e segretario generale del Bangladesh Indigenous Peoples Forum, l'organizzazione ha affermato chiaramente che la decisione del governo di tagliare le assunzioni limita la libertà professionale e ostacola lo sviluppo umano.

L'HRFB sostiene che le motivazioni del governo non siano convincenti. Il 4 novembre i funzionari hanno dichiarato che il piano iniziale era quello di assumere un numero uguale di insegnanti di musica e di educazione fisica in 2.500 gruppi scolastici. Tuttavia, il piano è stato abbandonato in seguito alla raccomandazione di un comitato, secondo il quale l’assunzione di un numero così esiguo di insegnanti non avrebbe portato “alcun beneficio effettivo” e avrebbe potuto creare “discriminazione”.

Tra le motivazioni, il governo ha osservato che il Bangladesh conta 65.569 scuole primarie pubbliche, rendendo “impossibile” l’attuazione immediata della struttura di assunzione. Ha suggerito che la creazione di nuovi posti specifici per materia potrebbe essere presa in considerazione in un secondo momento, a seconda delle risorse finanziarie disponibili.

HRFB ritiene che la vera ragione sia un’altra. Da quando il 28 agosto sono state emanate le nuove norme in materia di assunzioni, diversi gruppi politici e religiosi hanno chiesto pubblicamente che al posto degli insegnanti di musica venissero nominati “insegnanti di religione”. Alcuni hanno persino minacciato proteste se il governo non avesse ottemperato alla richiesta. “In questo contesto, l’improvviso cambiamento di politica dimostra che il governo ha ceduto alle pressioni di questi gruppi”, ha affermato HRFB. “Invece di trovare un approccio graduale o affrontare i vincoli di bilancio, le autorità hanno eliminato due materie fondamentali dall’istruzione primaria. Ciò costituisce un precedente negativo per uno Stato democratico e pluralistico”.

I difensori dei diritti umani insistono sul fatto che la musica e l’educazione fisica non siano un lusso, ma componenti essenziali di un’istruzione olistica. Esse promuovono la creatività, la disciplina e l’intelligenza emotiva: qualità che, secondo le voci critiche, il Bangladesh deve coltivare nella sua giovane generazione. HRFB ha esortato il governo a riconsiderare la sua decisione e a ripristinare l’assunzione di insegnanti. Ha inoltre invitato i politici a resistere alle “richieste irragionevoli” di qualsiasi gruppo nella definizione delle politiche educative. Per Gomes e molti altri, la questione va oltre la progettazione dei programmi scolastici. “La musica ci connette a Dio e gli uni agli altri”, ha affermato. “Eliminarla dalle scuole è come eliminare una parte della nostra umanità”.

Ieri gli studenti del Dipartimento di Musica dell'Università di Dhaka hanno protestato nel campus contro la decisione del governo. Uno studente, che ha chiesto l’anonimato, ha confidato ad AsiaNews: “Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione e delusione. Queste materie non sono mero intrattenimento, ma sono parte integrante dello sviluppo mentale, morale e culturale dei bambini”. I giovani che protestano non hanno dubbi: “La musica e l'educazione fisica alimentano la creatività, la fiducia in sé stessi e i valori umani”. Il rischio, sottolineano alla nostra agenzia, è di “mettere un’intera generazione a rischio di impoverimento culturale”.

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