02/10/2025, 12.57
VATICANO - COREA DEL SUD
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Figlie di San Paolo: la coreana sr. Mari Lucia Kim nuova superiora generale

Leone XIV ha incontrato oggi la congregazione, riunita per il XII Capitolo Generale. Sr. Mari Lucia Kim, 60 anni, già superiora provinciale in Corea del Sud, guiderà le Paoline fino al 2031. Porta la vitalità della presenza in Estremo oriente dell'istituto fondato dal beato Giacomo Alberione per l'apostolato attraverso i media. L'invito di Prevost a “guardare in alto e immergersi dentro”.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Leone XIV ha incontrato stamane le partecipanti al XII Capitolo Generale delle Figlie di San Paolo, in corso ad Ariccia, a pochi chilometri da Roma. Nella Sala del Concistoro, in Vaticano, il pontefice ha sottolineato la provenienza delle partecipanti “da tutti e cinque i continenti”, che “esprime l’universalità della Chiesa”. “Annunciare e diffondere la Parola, spendendo la vita per la causa del Vangelo alla sequela di Gesù Maestro e cercando vie, strumenti e linguaggi perché tutti possano conoscere e seguire il Signore: questo è il cuore del vostro apostolato”, ha affermato Prevost, all’interno del suo discorso. 

Ed è proprio dall'Asia che proviene la nuova superiora generale, eletta ieri dal Capitolo. Si tratta di sr. Mari Lucia Kim, 60 anni, originaria della Corea del Sud, dove ricopriva il servizio di superiora provinciale. Sarà alla guida della congregazione fino al 2031. Succede a sr. Anna Caiazza, italiana, eletta durante l’XI Capitolo Generale, nel 2019. “Pregheremo per lei”, ha detto oggi il papa. Sr. Mari Lucia Kim è nata a Mokpo, provincia del Sud Jeolla, l’1 novembre 1965, ed è Figlia di San Paolo dal 25 gennaio 1995. Nella congregazione paolina ha ricoperto diversi incarichi: tra tutti, è stata consigliera generale per il sessennio 2013-2019.

Le Figlie di San Paolo sono presenti in Corea del Sud dal 1960. Già 15 anni fa - quando celebrarono il loro mezzo secolo di attività nel Paese - raccontavamo su questa agenzia la grande vitalità delle Paoline in Corea e le loro priorità: diffondere tra i giovani la cultura cattolica, attraverso i nuovi media, con siti internet tradotti in diverse lingue, e l’evangelizzazione della Cina. “Sono molto grata a Dio per la nostra storia in questa terra benedetta dal sangue dei martiri” - spiegavano le religiose ad AsiaNews. Le Paoline coreane sanno essere molto profonde, si interessano con dedizione allo studio e sono molto creative nell’apostolato". In questo contesto si inserisce anche la recente iniziativa di pubblicare in cinese mandarino e in coreano di uno scrollytelling (una particolare forma di presentazione multimediale interattiva) dedicato a suor Tecla Merlo, stretta collaboratrice di don Alberione e prima superiora generale delle Figlie di San Paolo.

Il XII Capitolo - dal tema “Spinte dallo Spirito, in ascolto dell’umanità di oggi, comunichiamo il Vangelo della speranza” - si è celebrato a 110 anni dalla fondazione dell’Istituto. “La vostra missione, diffusa in molti Paesi del mondo, e la testimonianza che offrite nei contesti più diversi attestano anche ciò che lo Spirito Santo ha compiuto, a partire dalle intuizioni profetiche del fondatore, il beato Giacomo Alberione, attuate in modo intrepido dalla cofondatrice, la venerabile Tecla Merlo”, ha detto Leone XIV stamattina. L’apostolato delle Figlie di San Paolo - diffuso in oltre 50 Paesi - “ha bisogno di essere rinnovato e rinvigorito”, ha aggiunto. 

Il pontefice ha condiviso con le religiose l’invito a vivere “due atteggiamenti importanti: guardare in alto e immergervi dentro”. Il primo è necessario affinché le religiosa possano “essere spinte dallo Spirito Santo”, ha detto. “È lo Spirito il protagonista della missione, è lo Spirito che ci spinge in avanti moltiplicando i nostri talenti, ristorandoci nelle fatiche, riscaldando i nostri cuori quando si raffredda la gioia del Vangelo, illuminando i nostri passi e offrendoci intuizioni creative”. Così facendo, ha continuato il papa, è possibile “aprire percorsi nuovi per la comunicazione della fede”. 

Sul secondo atteggiamento, Prevost ha espresso alle presenti una  raccomandazione: “Immergervi dentro, dentro le situazioni, perché lo sguardo rivolto verso l’alto non è una fuga ma, al contrario, ci deve aiutare ad avere la stessa condiscendenza di Cristo”. Così, con la spinta dello Spirito, il modo di immergersi “nella Storia”, è “in ascolto dell’umanità di oggi”. “La vostra presenza, l’annuncio della Parola, i mezzi che utilizzate - in particolare ricordare l’editoria che curate con tanta dedizione -, tutto ciò dev’essere un grembo ospitale per le sofferenze e le speranze delle donne e degli uomini a cui siete inviate”, ha aggiunto.

E parlando di uno dei maggiori carismi della congregazione - ovvero la comunicazione soprattutto nella forma dell’editoria, ma anche nel campo digitale - papa Leone XIV ha aggiunto: “So che gli sforzi per portare avanti queste molteplici attività a volte sono gravosi”. Soprattutto per la richiesta di un’alta qualificazione professionale, o la mancanza di “forze, personali e materiali”. “Ma non ci lasciamo scoraggiare! Perciò vi invito a riflettere su come mantenere vivo il carisma, anche se ciò dovesse richiedere scelte coraggiose e impegnative”, ha detto. Sottolineano il “bisogno” di  un “discernimento sulle opere legate all’apostolato”, ha continuato. 

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