23/03/2023, 08.55
ASIA TODAY
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India: due anni di carcere a Rahul Gandhi per aver ‘diffamato’ Modi

Le altre notizie del giorno: Cina contro Usa per passaggio nave da guerra nel Mar Cinese meridionale. Inviato Honduras diretto a Pechino per allacciare rapporti diplomatici. Opposizione curda non presenterà candidato alle presidenziali turche. Arrestati due dissidenti in Cambogia. Raid della polizia russa contro esponenti dell’associazione umanitaria Memorial.

INDIA

Una corte del Gujarat ha condannato in primo grado il leader del Congress Rahul Gandhi a due anni di carcere per aver “diffamato” Narendra Modi. Nella campagna elettorale del 2019, il principale oppositore del premier aveva detto che tutti i ladri nel Paese hanno in comune il cognome “Modi”. Gandhi è ora libero su cauzione e può presentare appello.

CINA-USA

Washington ha negato che il suo cacciatorpediniere USS Milius sia stato allontanato da unità navali cinesi nei pressi delle Paracel, isole contese del Mar Cinese meridionale. In un comunicato Pechino parla di intrusione nelle proprie acque territoriali. Gli Usa hanno risposto che la nave da guerra sta compiendo missioni legittime di routine nell’area.

HONDURAS-TAIWAN

Il ministro honduregno degli Esteri Eduardo Enrique Reina è diretto in Cina per allacciare rapporti diplomatici con il governo cinese. La mossa implica l’abbandono di relazioni formali con Taipei, che duravano da decenni.

TURCHIA

In un duro colpo a Erdogan, il partito filo-curdo Hdp ha detto ieri che insieme ai propri alleati non presenterà una candidato alle prossime elezioni presidenziali, aprendo la strada a un fronte unito con le altre opposizioni.

CAMBOGIA

Le autorità cambogiane hanno arrestato due attivisti dissidenti per aver insultato il re Norodom Sihamoni in alcuni post Facebook. I due hanno legami con il leader dell’opposizione Kem Sokha, di recente condannato a 27 anni di carcere.

RUSSIA

La polizia di Mosca ha effettuato una serie di perquisizioni negli appartamenti dei membri dell’associazione Memorial, chiusa d’ufficio mesi fa. Nel mirino il presidente Oleg Orlov, il suo vice Nikita Petrov e l’amministratore del centro Jan Račinskij, oltre  un’altra decina di esponenti del gruppo.

KAZAKISTAN

Il ministero Usa delle finanze ha restituito 32,7 milioni di dollari alla principale compagnia kazaka per la produzione di uranio. Un anno fa nell’ambito delle sanzioni contro la Russia, a Kazatomprom erano stati bloccati i conti per un pagamento fatto a un fornitore attraverso la russa Sberbank.

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