29/04/2004, 00.00
SPAGNA - islam
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Musulmani divisi sulla richiesta di poter pregare nella cattedrale

Cordoba (AsiaNews/IslamOnline) – "Non abbiamo bisogno della mediazione del Vaticano per pregare nella cattedrale di Cordoba poiché è un sito storico", ha detto a IslamOnline Munir Al-Musiri del Centro culturale islamico di Madrid (ICCM). "Non ha senso, io stesso ho pregato lì molte volte". Alcuni musulmani negano di aver bisogno di ottenere il permesso da Roma per pregare nella cattedrale cattolica di Cordoba, la città che è stata il cuore della Spagna dei Mori nell'ottavo secolo, la chiesa che una volta era stata una delle più sacre moschee dell'islam.

Il 19 aprile, il Consiglio islamico di Spagna ha richiesto formalmente al Vaticano di permettere ai musulmani di pregare nella ex moschea. "La richiesta è stata ben accolta", ha affermato Mansur Excudero, segretario del consiglio.

Zakarias Maza, direttore della moschea di Taqwa alla periferia di Granada, ha detto: "Noi speriamo che il Vaticano dia un segno di apertura e dialogo… Per secoli, Cordoba è stata il simbolo dell'unione di 3 culture. Perfino ora, ebrei e musulmani vivono con i cristiani nelle vicinanze della moschea".  

Anche le autorità locali appoggiano l'istanza. Antonio Hurtado, portavoce della sezione locale del partito socialista, ha detto a El Mundo: "Speriamo che Cordoba diventi un luogo d'incontro delle religioni".

Yet Musiri ha detto di non sapere se esista in Spagna un gruppo nazionale islamico oltre l'ICCM. Egli ritiene che la richiesta sia stata portata avanti da singole persone che "non possono parlare per tutta la comunità musulmana della Spagna". Temendo che questo tipo di iniziativa individuale possa diffondere una certa "islamofobia" in questo momento così delicato, Musiri ha preannunciato: "Questa situazione sarà perfetta nelle mani di alcune persone e dei media occidentali, che potranno aggiungere fuoco al fuoco e dire che i musulmani vogliono riconquistare Al-Andalus (la Spagna)."

Alcuni cattolici spagnoli si sono indignati della proposta dei musulmani che chiedono di condividere il loro luogo di culto. "I cristiani potranno pregare nelle moschee di Marocco, Arabia Saudita, Iran o Kuwait?", ha chiesto un cattolico su un sito religioso.

Isabel Romero, membro del Consiglio islamico di Spagna, ha espresso il suo punto di vista sull'istanza. "In nessun modo questa richiesta è la rivendicazione di un nostro diritto e ancor meno una sorta di riconquista, ha detto a un giornale locale. "Al contrario, noi vogliamo dare il nostro sostegno al carattere universale dell'edificio".  

La cattedrale si trova nel cuore di Cordoba, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

Il 3 marzo, tuttavia, subito dopo la fine della Messa domenicale, i partecipanti al terzo congresso internazionale delle donne musulmane hanno tentato di svolgere la preghiera comunitaria davanti al mihrab, sfidando il personale che ha cercato di impedire l'atto proibito, che comporterebbe la morte per i cristiani che volessero fare lo stesso nella moschea di un paese musulmano.  

Recentemente, un importante musulmano spagnolo, Abderrahman Muhammad Manan, ha scritto che l'antica moschea dovrebbe essere liberata e che "noi musulmani non possiamo stare fermi, dicendo che l'islam non sono le pietre o i monumenti. Questo significherebbe non considerare le cose nella loro essenza e questa essenza è che Alhama è l'islam nella nostra terra, come lo è Al-Andalus, l'Andalusia; è il ricordo di una colonizzazione, di un genocidio, di un'espulsione". Alhama e l'Andalusia sono le zone spagnole con maggiore tradizione storica islamica.  

Mons. Juan Jose Asenjo, vescovo di Cordoba, non ha risposto ufficialmente alla richiesta, ma ha affermato che la diocesi "deve essere molto prudente" nel rispondere alla petizione del Consiglio islamico.

 

 

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