22/05/2007, 00.00
INDIA
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Nel Punjab non si ferma la rivolta dei Sikh

di Nirmala Carvalho
Proseguono ancora le violenze in tutto lo Stato. Oggi è stato proclamato uno sciopero generale. Vani sono gli appelli del portavoce del capo dei Dss e del Primo ministro. Forze di polizia sono state dispiegate in tutto il Paese.

Mumbai (AsiaNews) – Uno sciopero generale è stato proclamato oggi nel Punjab dai più importanti sacerdoti Sikh e uno dei più venerati luoghi di culto della religione Sikh ad Amritsar, l’Akal Takht, ha richiesto la chiusura di tutti gli insediamenti dei Dss dal 27 maggio. Tale richiesta è stata fatta con un hukumnama - editto religioso – ed è stata letta dal rettore del Akal Takht, Jathedar Joginder Singh Vedanti, dopo un incontro con i sacerdoti Sikh e i capi di varie organizzazioni anch’esse Sikh.

Divampa quindi la protesta in seguito ai moti di violenza della scorsa settimana in cui una persona è stata uccisa e 50 ferite. Scintilla del conflitto è stata l’apparizione in alcuni annunci pubblicitari del leader dei Dera Sacha Sauda (Dss) vestito come il Guru Gobind Singh.

L’editto di Akal Takht richiede al Central Bureau of Investigation (Cbi) di indagare sulle accuse di sfruttamento sessuale contro il capo dei Dera, di accelerare le indagini sull’uccisione del giornalista di Sirsa Ram Chandra Chhatrapati e di presentare un rapporto prima all’Alta corte del Punjab e dal 30 maggio all’Alta corte di Haryana. In risposta il portavoce del capo dei Dss, Aditya Insaan, ha fatto sapere che “lo sgombero degli insediamenti Dss è fuori discussione”.

In tutto lo Stato i livelli di sicurezza sono elevati e il primo ministro del Paese, Parkash Singh Badal, ha detto che bisogna in tutti i modi mantenere la pace. Migliaia di soldati sono stati dispiegati nel territorio. La Border Security Force (Bsf) e la polizia del Punjab sorvegliano tutti gli insediamenti della setta, in modo particolare il Salabatpura, in cui vivono oltre 40mila seguaci. Inoltre, nel timore di attacchi Sikh, sono state alzate delle barricate intorno a diverse sedi dei Dss.

Lunedì sono giunti al presidente A P J Abdul Kalam e al primo ministro Manmohan Singh appelli dei Dss che chiedono un intervento per cercare di risolvere la situazione.

Il portavoce dei Dera dai media ha chiesto al governo del Punjab di osservare il “Raj Dharma” e ha detto che il capo dei Dss ha manifestato tutto il suo dispiacere per quanto sta accadendo e che non è mai stata loro intenzione mancare di rispetto al Guru Gobind Singh. Intanto il Bjp ha lanciato un avvertimento e ha fatto sapere che se la situazione non si risolverà ne dovrà rispondere il Chief minister. Ma la situazione non sembra calmarsi e l’ondata di violenza arriva ad Ambala dove circa 500 Sikh si sono scontrati con la polizia. Dieci persone sono state ferite, tra queste il capo della polizia di Ambala e due agenti.

 

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