02/02/2021, 08.51
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Nucleare, Zarif: all’Ue il ruolo di ‘mediatore’ fra Usa e Iran

Per il capo della diplomazia di Teheran solo Bruxelles può favorire il ritorno all’accordo sul nucleare “coordinando e sincronizzando” tempi e meccanismi. Anche per l’Ue è fondamentale “trovare i mezzi” che permettano a Stati Uniti e Iran di ritornare al patto nucleare. E “i tempi non sono un problema”.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha lanciato un appello all’Unione europea, perché svolga un ruolo di mediatore fra Teheran e Washington per “salvare” l’accordo nucleare (Jcpoa) del 2015 sconfessato da Donald Trump a colpi di sanzioni. Per il capo della diplomazia della Repubblica islamica la posizione di Bruxelles è strategica e, con l’insediamento della nuova amministrazione Usa del democratico Joe Biden può agevolare una “sincronizzazione” e il “coordinamento” del “meccanismo” per il ritorno al patto atomico. 

In base all’accordo nucleare il ministro degli Esteri dell’Unione europea svolge anche il ruolo di coordinatore della Commissione congiunta per l’implementazione dei termini del patto stesso. Intervistato dalla Cnn, Zarif si è rivolto all’omologo europeo Josep Borrell (nella foto) invitandolo a promuovere una azione congiunta perché “siano messe in atto” tutte le misure previste nel patto “da parte dell’Iran e degli Stati Uniti”.

All’indomani delle elezioni statunitensi che hanno segnato la sconfitta di Trump, il presidente Hassan Rouhani e lo stesso Zarif hanno promosso una intensa opera diplomatica per ripristinare in tutte le sue parti l’accordo e allentare le sanzioni. Nel maggio 2018 l’ex inquilino della Casa Bianca aveva ordinato il ritiro dal patto voluto dal predecessore Barack Obama, introducendo le più dure sanzioni della storia. Una decisione che ha provocato un crollo nell’economia iraniana e del petrolio, cui si somma l’emergenza sanitaria innescata dal Covid-19. In risposta Teheran ha minacciato di riprendere l’arricchimento dell’uranio per scopi civili e superato le riserve di uranio.

Ieri un portavoce Ue ha confermato il tentativo di Bruxelles di “trovare i mezzi affinché gli Stati Uniti possano rientrare nell’accordo” e perché l’Iran “rispetti di nuovo e in pieno i propri impegni”. Parole riprese subito dopo da Zarif, che ha sottolineato la centralità dell’Europa e il suo ruolo di mediatore fra Teheran e Washington. Biden ha già annunciato di voler tornare al Jcpoa, ma al momento è in atto un braccio di ferro fra i due Paesi su chi debba “compiere il primo passo” e cercare di cancellare l’ultimo triennio di tensioni e conflitti non solo verbali.
La proposta lanciata da Zarif, abile diplomatico che più volte ha mostrato di privilegiare il dialogo allo scontro, sembra aprire la porta per la prima volta a una “sincronizzazione” del processo di ritorno al patto atomico. Al tempo stesso egli ricorda agli americani che sono stati loro ad abbandonarlo e devono per questo “mostrare la loro buona fede”. In un’intervista alla Nbc il nuovo segretario di Stato Usa Antony Blinken ha stimato che ci vorrà “un pochino” di tempo perché l’Iran rientri nei ranghi e “un altro po’” perché gli Stati Uniti possano valutare “se ha mantenuto i propri impegni”. “I tempi non sono un problema”, ha concluso Zarif. 

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