28/05/2009, 00.00
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Seoul e Washington alzano il livello di allerta contro la Corea del Nord

Le forze congiunte hanno dispiegato uomini e mezzi al confine fra le due Coree. È la quinta volta in 15 anni che Pyongyang annuncia di non ritenere più valido l’armistizio con il Sud. Istituto di ricerca americano smentisce la ripresa del funzionamento del reattore nucleare di Yongbyon.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Le forze congiunte statunitensi e sud-coreane hanno innalzato l’allerta passando al livello 2 e mobilitando nuove truppe a difesa dei confini della Corea del Sud. Lo ha annunciato questa mattina il Ministero sud-coreano della difesa; il provvedimento è diretta conseguenza del proclama lanciato ieri dalla Corea del Nord, che non si ritiene più vincolata dall’armistizio sottoscritto con Seoul.
 
Il portavoce del Ministero della difesa spiega che verrà rafforzato il pattugliamento “lungo la zona demilitarizzata al confine fra le due Coree” con un dispiegamento maggiore di “uomini e mezzi”. L’obiettivo è mostrare una “solida linea di difesa” per “prevenire provocazioni militari del Nord”.
 
Ieri Pyongyang ha annunciato di non considerare più valido l’armistizio sottoscritto con Seoul nel 1953, al termine della guerra fra le due Coree, e ha minacciato “risposte militari” alla decisione del Sud di aderire alla Proliferation Security Initiative (Psi), iniziativa voluta dall’ex presidente Usa George Bush per impedire il trasferimento di tecnologie e armi di distruzione di massa. Una mossa che il regime comunista del Nord definisce un atto di guerra.
 
È la quarta volta dal 1982 che il dispositivo di allerta è innalzato al livello 2; l’ultima nel 2006, in risposta all’esperimento nucleare voluto da Pyongyang. Negli ultimi 15 anni la Corea del Nord ha affermato per cinque volte di non ritenere più valida la tregua con il Sud, sebbene ai proclami non sia mai seguito un conflitto fra le due nazioni. Analisti internazionali ritengono che la nuova prova di forza voluta da Kim Jong-il sia in realtà un tentativo di ottenere maggiori concessioni economiche e politiche dalla comunità internazionale.
 
Nelle scorse settimane il governo comunista del Nord ha annunciato la ripresa del complesso nucleare di Yongbyon, nel quale viene prodotto plutonio utilizzato per fabbricare testate nucleari. L’Institute for Science and International Security (Isis) – istituto di ricerca non governativo con base a Washington – mostra immagini scattate dai satelliti in cui non emergono prove del funzionamento dell’impianto. Dalle ciminiere dei reattori, infatti, non vi sono emissioni di vapore e non vi è nemmeno la prova che la torre per il raffreddamento del plutonio sia stata ricostruita.
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