19/08/2009, 00.00
CINA
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Sindaco cinese chiude la fabbrica inquinante, che invece lavora ancora

Nello Shaanxi una fonderia ignora l’ordine del sindaco e le proteste dei residenti e prosegue a lavorare di notte. Molti impianti, costruiti vicino a scuole e abitazioni, avvelenano l’ambiente e la popolazione, specie i bambini. Esplode la protesta popolare, seguita con attenzione in tutto il Paese.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La fabbrica Dongling Lead and Zinc Smelting, distretto di Fengxiang nello Shaanxi continua a lavorare e a scaricare nell’ambiente i suoi rifiuti tossici, che hanno già avvelenato almeno 615 bambini abitanti nella zona, nonostante l’ordine delle autorità di immediata chiusura.

Il 17 agosto centinaia di residenti, dopo tre  giorni di protesta pacifica senza avere alcuna attenzione dalle autorità, hanno cercato di assaltare l’impianto, prendendo a sassate veicoli e scontrandosi con la polizia. Il sindaco Dai Zhengshe ha allora presentato le sue scuse formali alle vittime dell’inquinamento e ha detto che la fabbrica avrebbe subito chiuso i battenti. Ma ieri l’impianto era ancora all’opera (nella foto: l'impianto ieri) e i residenti assicurano che non si è fermato nemmeno un minuto, lavorando soprattutto di notte per evitare maggiori proteste.

Oggi le strade intorno alla fabbrica erano presidiate da centinaia di poliziotti che impedivano di avvicinarsi, come pure intervenivano se qualche giornalista intervistava i residenti. Sorvegliato pure l'ospedale locale dove oggi sono stati ricoverati 80 bambini: la polizia è subito intervenuto quando i genitori sono stati avvicinati da giornalisti.

Negli stessi giorni i residenti del villaggio di Wenping, nell’Hunan, lottano contro una fabbrica che lavora il manganese che pure ha avvelenato oltre 100 bambini. Gli abitanti protestano che la fabbrica è stata aperta un anno fa, vicino a una scuola media e a poche centinaia di metri dalle loro case, e ora l’80% dei bambini della zona sono intossicati. Anche qui le autorità, dopo le proteste, hanno promesso di chiudere la fabbrica, che ha davvero cessato le attività il 14 agosto.

Il boom economico cinese è spesso ottenuto anche trascurando cautele minime in tema di inquinamento, causando gravi malattie e l’avvelenamento di acque e coltivazioni. I cittadini, privi di sistemi legali di tutela, sono spesso costretti a protestare in piazza, per ottenere l’attenzione delle autorità. Queste proteste ottengono la massima attenzione in tutto il Paese e le stesse autorità non riescono più a metterle a tacere, come è successo nel passato.

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