12/03/2008, 00.00
GIAPPONE-VIETNAM
Invia ad un amico

Ė “strategica” l’offerta giapponese di borse di studio a studenti di Hanoi

di Pino Cazzaniga
Il governo Fukuda agisce in accordo con quello vietnamita, così le due nazioni dopo decenni di inimicizia camminano assieme con mutui vantaggi che vanno ben al di là degli interessi economici.
Tokyo (AsiaNews) - Il governo giapponese ha deciso di accettare più di mille studenti vietnamiti per aiutarli a ottenere il dottorato nelle università giapponesi in un progetto che si realizzerà nell’arco di 23 anni. Si prevede che le due nazioni concluderanno formalmente l’accordo verso la fine di marzo, durante la visita qui del vice-primo ministro vietnamita Nguyen Nhan, che è pure ministro dell’educazione.
 
Il costo del progetto di oltre 20 miliardi di yen viene coperto dai fondi dell’Assistenza ufficiale per lo sviluppo (ODA: Official Assistance for the Development). Il significato diplomatico dell’iniziativa è tale da far ritenere di trovarci di fronte a una svolta storica nei rapporti del Giappone con le nazioni dell’Asia orientale. Fino a non molti anni fa gli asiatici accusavano il Giappone di essere uscito dalla famiglia delle nazioni dell’Asia per i suoi legami preferenziali con l’Occidente. Anche gli aiuti finanziari giapponesi che hanno permesso a parecchie nazioni dell’Asia, Cina e Corea del sud comprese, di iniziare efficacemente la ripresa economica, venivano visti come la “diplomazia degli assegni” perseguita per interessi o per complesso di colpa.
 
Il progetto del “dottorato agli studenti vietnamiti”, invece, è stato studiato e discusso assieme dai due governi. Il sostegno finanziario da parte del Giappone ne è solo un elemento. In altre parole, i due governi agiscono come partner strategici (strategic partners). L’espressione è tolta dal linguaggio commerciale e, applicata alla diplomazia, indica che due governi, pur avendo sistema politici diversi, agiscono come alleati in un settore concordato.
 
Nel nostro caso è come se fosse crollato un muro ideologico e politico: le due nazioni dopo decenni di inimicizia camminano assieme con mutui vantaggi che vanno ben al di là degli interessi economici. Da alcuni decenni il Giappone con vistosi aiuti finanziari e assistenza tecnica tenta di eliminare il fossato di incomunicabilità tra le due nazioni, che la guerra del Vietnam aveva allargato dati i rapporti stretti del Giappone con gli Stati Uniti. Ma il rigido sistema comunista allora vigente nel Vietnam ha bloccato un’efficiente restaurazione economica del Paese. La situazione è mutata dal 1986 quando il governo vietnamita con la cosiddetta riforma Doi Moi (“rinnovamento”), ha permesso e poi incoraggiato la nascita e lo sviluppo di imprese a mercato libero. Tuttavia la fuga delle intelligenze durante e dopo la guerra ha privato il Paese del materiale umano necessario per la realizzazione della riforma.
 
Paradossalmente anche in Giappone si sta verificando un fenomeno simile: nelle università scarseggiano i candidati al dottorato, sia come effetto della denatalità, sia perché le imprese sono restie ad accettare le “grandi intelligenze” temendo che disturbino l’armonia del gruppo. E così molti studenti di talento si stabiliscono all’estero prima o dopo la laurea.
 
È in questo contesto che è nato il progetto dell’offerta di borse di studio agli studenti vietnamiti.
 
Da parte del Giappone ne è protagonista il primo ministro Yasuo Fukuda: l’amicizia con le nazioni asiatiche è principio prioritario del suo programma diplomatico.
 
Il governo giapponese ha già sostenuto economicamente 3000 studenti provenienti dal sud-est dell’Asia, ma è la prima volta che viene programmato un progetto per candidati al dottorato concordato con un governo. Il Vietnam, che nel 2007 ha raggiunto un livello di crescita economica dell’ 8,5%, non può sviluppare ulteriormente la sua economica proprio per insufficienza di personale altamente qualificato. Per questo Nhan ha formulato un programma che permetta a 20mila giovani vietnamiti di ottenere il dottorato entro il 2020. Egli spera che la metà dei candidati selezionati possano studiare in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa.
 
La speranza del vice-ministro vietnamita ha trovato sostegno immediato nel governo giapponese. Kazuto Tsukamoto, analista del quotidiano Asahi, scrive: “Il Giappone spera così di approfondire le relazioni bilaterali offrendo la possibilità di elevata istruzione a giovani vietnamiti di talento, che a loro volta contribuiranno alla sviluppo della società giapponese”.
 
Da parte sua, il Vietnam si aspetta che questi studenti si specializzino in materie utili per lo sviluppo del paese quali l’informatica, l’ingegneria meccanica, l’agricoltura e la medicina.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Oppresse in patria, ragazze afghane studiano in Asia centrale
02/02/2023 08:55
Vietnam, borse di studio e corsi gratis ai ragazzi poveri dalla Chiesa di Saigon
10/09/2015
Attivisti di Lahore: I bambini cristiani hanno diritto a studiare la Bibbia
04/04/2019 12:22
Beirut, le borse di studio donate dal papa: una goccia nel mare
23/05/2020 08:07
Missionario a Kyoto: l’amicizia con Gesù cura la solitudine e l’egoismo fra i giovani
26/06/2018 10:39


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”