Per la prima volta dal 2018, il governo sudcoreano potrebbe non pubblicare il documento annuale che denuncia le violazioni del regime nordcoreano. La scelta, in linea con la politica di riavvicinamento del presidente Lee Jae-myung, punta a evitare tensioni e rilanciare i contatti tra le due Coree. APyongyang in questi giorni ha condotto esercitazioni militari in risposta alle manovre congiunte di Seoul e Washington.
90 ragazzi e ragazze hanno camminato 27 km da Balangoda al Santuario di Nostra Signora dell’Assunzione, Thanjanthenna. P. Hariharan Rajappriya: "Pellegrinaggio per comprendere la vita". Accompagnato dalla cura per l'ambiente con la partecipazione del monaco buddhista Wekandawala Rahula Thero. Il vescovo Croos: "Giovani uniti grazie a lavoro nuovo e diversificato".
La Malaysia e il Bangladesh hanno deciso di riprendere l’assunzione di manodopera bengalese, bloccata dopo la scoperta di cartelli criminali che truffavano i migranti. L’intesa prevede pari benefici di sicurezza sociale per i lavoratori stranieri e la possibilità di presentare reclami in bengalese. Restano però preoccupazioni per il persistere di monopoli nel reclutamento e accuse di complicità delle istituzioni nello sfruttamento.
Per lo studioso giordano l’obiettivo ultimo del governo Netanyahu “va oltre” la sconfitta di Hamas e ridisegnare i confini. La Cisgiordania diventa una “opportunità da sfruttare” in una prospettiva di annessione. La debolezza dell’Autorità palestinese e della comunità internazionale, il nuovo paradigma degli Accordi di Abramo. Fra le nazioni della regione “più tattiche che alleanze”.
Le notizie di oggi: estesa di altri 90 giorni la proroga sui dazi alla Cina da parte degli Stati Uniti. Ai minimi storici il tasso di approvazione del presidente di Taiwan Lai Ching-te. L'Arakan Army ha fatto sapere che non permetterà elezioni nei territori sotto il proprio controllo. Israele ha impedito l'ingresso nel Paese a dei sacerdoti italiani che si battono per la pace e i diritti umani.
Arrestato di ritorno dalla capitale il 61enne Liu Jianchao, considerato fra i più autorevoli candidati come prossima guida della diplomazia cinese. Secondo gli esperti potrebbe aver pagato l’attivismo personale o la troppa vicinanza a Washington. Dal 2022 aveva viaggiato in più di 20 nazioni e incontrato funzionari di oltre 160 Paesi.