15/04/2015, 00.00
UZBEKISTAN
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Vescovo di Tashkent: La Pasqua, occasione di avvicinamento alla Chiesa anche per i non credenti

Mons. Maculewicz, amministratore apostolico in Uzbekistan, racconta ad AsiaNews come i fedeli cattolici si sono preparati a celebrare la Resurrezione di Cristo. La Chiesa cattolica di Tashkent conta circa 400 fedeli. Otto adulti sono stati battezzati durante la veglia di Pasqua e otto bambini durante la Messa della domenica: “La bellezza della cattedrale del Sacro Cuore di Gesù attira anche i non credenti”.

Tashkent (AsiaNews) - “È la bellezza della cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, addobbata con tanti fiori da un sacerdote francescano per la celebrazione della resurrezione di Cristo, ad aver attirato anche molte persone non credenti. Entravano e ammiravano la meraviglia delle decorazioni. È tramite la bellezza della nostra chiesa che Cristo risorto si mostra anche ai non fedeli”. È con queste parole che mons. Jerzy Maculewicz, amministratore apostolico della Chiesa cattolica dell’Uzbekistan, racconta ad AsiaNews come la Chiesa cattolica di Tashkent si è preparata per celebrare la Resurrezione di Cristo.

Nonostante le difficoltà nel raggiungere la chiesa durante i giorni lavorativi, racconta il vescovo, “moltissimi fedeli hanno partecipato alle celebrazioni della Settimana santa, culminate con la messa della notte di Pasqua. Qui la popolazione non è molto ricca, quindi per spostarsi utilizza gli autobus e i tram. A volte impiega più di un’ora per raggiungere la cattedrale. Ma questo non ha impedito ai fedeli di partecipare numerosi alla liturgia del Giovedì e Venerdì Santo”.

Durante la veglia di Pasqua “sono stati battezzati otto adulti, mentre la domenica mattina altri otto giovani di 10-12 anni perché per loro è difficile rimanere svegli”. La liturgia della notte di Pasqua - alla quale hanno preso parte circa 400 fedeli (la totalità della comunità cattolica) - è iniziata intorno alle otto di sera.

Nel Paese, le celebrazioni cattoliche sono di norma molto lunghe. “Quella di Tashkent è una chiesa cattolica internazionale, dove la messa viene celebrata in almeno tre lingue: inglese, russo e coreano. Dal momento che non esiste un messale in lingua uzbeka, la liturgia viene celebrata nelle lingue più diffuse tra i fedeli. L’inglese perché a Tashkent vi sono diverse rappresentanze diplomatiche e una sede dell’università Politecnico di Torino. Il russo perché è la lingua più diffusa tra la popolazione e il coreano per la presenza di molti uomini d’affari provenienti dalla Corea del Sud. Ogni domenica almeno 300 persone prendono parte alle celebrazioni”.

Una domenica al mese la liturgia è anche in lingua polacca, dato che è stata proprio la gente di origine polacca ad aver iniziato la costruzione della cattedrale del Sacro Cuore di Gesù nel 1912. La costruzione dell’edificio è stata interrotta nel 1917 a causa della rivoluzione russa ed è ripresa solo negli anni Novanta, dopo la caduta dell’Unione Sovietica e con l’indipendenza del Paese.

Nel 2000 la cattedrale è stata ultimata e consacrata, quindi “questo è un anno importante per la comunità cattolica. A giugno festeggiamo il 15mo anniversario dell’inaugurazione della Chiesa e a dicembre il Giubileo straordinario indetto da papa Francesco”. Nella Bolla Misericordiae vultus, che indice l’Anno Santo della Misericordia, papa Francesco parla di misericordia come “atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro”. A tal proposito, il vescovo riferisce ad AsiaNews che uno dei momenti più significativi della Chiesa cattolica di Tashkent è “l’adorazione eucaristica che avviene ogni primo venerdì del mese, insieme alle confessioni. Per la nostra comunità è un momento importante perché, grazie alla presenza dei sacerdoti, molti fedeli vengono a confessarsi”.

La comunità cristiana cattolica in Uzbekistan è suddivisa in cinque parrocchie, dislocate nelle maggiori città del Paese. La maggioranza della popolazione, circa l’80%, è composta da fedeli di religione musulmana. I cristiani ortodossi e protestanti rappresentano, invece, l’8% degli abitanti.

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