Nel raid del 10 dicembre sono morte almeno 33 persone, oltre 80 i feriti. Fra le vittime vi sono pazienti, medici e anche bambini appena nati. Per le Nazioni Unite e gruppi internazionali è impossibile andare al voto in un quadro di crescenti tensioni e ostilità. Nel frattempo anche la crisi umanitaria assume dimensioni sempre più vaste.
La rivolta dei Decabristi il 14 dicembre 1825 vide gli ufficiali dell'esercito e gli intellettuali favorevoli alle riforme liberali cercare di prendere il potere dopo l’improvvisa morte dello zar Alessandro I, per finire poi schiacciati dalla repressione di Nicola I Icona del ricorrente alternarsi di “sistema” e “rivolta”, regime e anarchia, nella parabola della storia russa.
L'appello diffuso insieme dai tre presuli mentre per il sesto giorno consecutivo continuano i raid aerei e i colpi di artiglieria lungo gli 800 chilometri di confini tra i due Paesi. "Preghiamo per tutte le vittime e affermiamo la vicinanza dei nostri cuori a tutte le famiglie sfollate, in particolare ai bambini, ai malati e alle persone vulnerabili". Anche la Conferenza episcopale thailandese mobilitata per le comunità colpite dal conflitto..
Il generale Faiz Hameed, ex direttore dei servizi segreti pakistani, alla sbarra per abuso di potere e cospirazione legata alle violenze del maggio 2023, quando centinaia di persone protestarono chiedendo il rilascio dell'ex premier Imran Khan. È la prima volta che un ex vertice dell’intelligence viene formalmente condannato. La sentenza si inserisce nel riassetto dei rapporti tra esercito e politica e dopo che di recente è stato rafforzato il il ruolo dei militari, sollevando preoccupazioni sullo stato di diritto.
Il presidente della Commissione elettorale ha annunciato il calendario elettorale. 29 dicembre è il termine per le candidature; l'elenco definitivo sarà pubblicato il 21 gennaio. L'A unwami League, esclusa dalla corsa: Commissione "illegale". John Gomes (BNP): "Elezioni libere ed eque". Le urne sono banco di prova per il futuro del Paese.
Con la nomina di un civile, l’ex ambasciatore Simon Karam, alla commissione di supervisione del cessate il fuoco del novembre 2024, Beirut si affranca da Teheran. Fra Paese dei cedri e Stato ebraico proseguono i contatti, anche se restano nodi irrisolti soprattutto al confine. Critiche di Hezbollah che parla di “regalo gratuito” e rifiuta il disarmo a nord del fiume Litani. Si allarga la frattura fra il Partito di Dio e il movimento sciita Amal di Nabih Berry.