25/11/2025, 13.20
HONG KONG - GIAPPONE
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Hong Kong allinea la diplomazia a Pechino: annullati gli scambi scolastici con Tokyo

La città ha sospeso una serie di inziative culturali a causa della crisi diplomatica tra Cina e Giappone. Il capo dell'esecutivo John Lee ha ribadito la necessità di sostenere la linea del governo centrale. Anche se gli hongkonghesi non hanno annullato i viaggi a Tokyo, le tensioni oggi hanno coinvolto direttamente il presidente degli Stati Uniti e Xi Jinping. 

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità di Hong Kong hanno cancellato una serie di eventi culturali e programmi di scambio che erano attivi con il Giappone a causa delle tensioni tra Pechino e Tokyo. La crisi è stata innescata da una serie di dichiarazioni della prima ministra giapponese Sanae Takaichi che aveva lasciato intendere la possibilità di un intervento militare giapponese in caso di attacco cinese a Taiwan.

Nel frattempo il capo dell’esecutivo di Hong Kong, John Lee, durante un seminario che si è tenuto questa mattina allo scopo di promuovere il messaggio del quarto plenum del Partito comunista cinese, ha insistito sulla necessità che la città  “lavori in piena sintonia con Pechino”. Anche secondo Lee le parole della premier Takaichi hanno “significativamente peggiorato l’atmosfera per gli scambi sino-giapponesi” e “ferito i sentimenti del popolo cinese”.

Ribadendo il sostegno alla politica estera di Pechino, il dipartimento per l’Istruzione ha cancellato la partecipazione al programma Jenesys, un’iniziativa giapponese nata per promuovere gli scambi tra studenti asiatici. Hong Kong ne faceva parte dal 2008 e docenti e alunni avrebbero dovuto recarsi in Giappone il mese prossimo.

Il dipartimento ha giustificato la decisione parlando della necessità di “tutelare la sicurezza” dei partecipanti, citando un presunto aumento delle aggressioni contro cittadini cinesi in Giappone. Il ministero degli Esteri giapponese ha respinto le allusioni, affermando che non esistono prove di un incremento di crimini contro cittadini cinesi. Anche in Giappone però la situazione non è migliore: il governatore della prefettura di Tottori, per esempio, ha annullato un viaggio studio a Hong Kong. 

Incontri come quello di questa mattina, in cui Lee era accompagnato sul palco da figure inviate da Pechino per promuovere la propaganda politica, erano rari prima dell’imposizione della legge sulla sicurezza nazionale, entrata in vigore a giugno 2020. Da allora Hong Kong è stata progressivamente assorbita dalla Cina continentale. 

I residenti di Hong Kong non sembrano però dare troppo ascolto alla propaganda politica: le agenzie di viaggio, per esempio, non hanno riportato cancellazioni, e anche le attività commerciali tra Giappone e Hong Kong non hanno (almeno per ora) subito un impatto. Hong Kong resta il secondo importatore al mondo di prodotti agroalimentari giapponesi, un mercato che nei primi nove mesi dell’anno è arrivato a valere 162 miliardi di yen, pari a 898 milioni di euro.

Le relazioni tra Cina e Giappone, nel frattempo, non si sono ancora riprese, ma semmai la crisi si è ulteriormente allargata: il presidente statunitense Donald Trump oggi ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo cinese Xi Jinping, in seguito al quale ha definito “molto solide” le relazioni con la Cina. Sulla piattaforma Truth Social, però, Trump non ha menzionato di aver discusso con Xi la questione su Taiwan.

Al contrario, Xi ha riferito di aver detto a Trump che il “ritorno di Taiwan alla Cina” è tassello fondamentale, nella visione di Pechino, per il mantenimento dell’ordine mondiale post-Seconda guerra mondiale. Una perifrasi che può essere sintetizzata: fondamentale per il mantenimento della pace. Il premier di Taiwan, invece, ha detto che questo “ritorno” non è un’opzione per i 23 milioni di abitanti dell’isola.

In un secondo momento la premier giapponese Takaichi ha dichiarato di essere stata contatta da Trump dopo che questo aveva parlato con Xi. “Abbiamo poi scambiato un’ampia gamma di opinioni sul rafforzamento dell’alleanza tra Giappone e Stati Uniti, nonché sulla situazione e sulle varie sfide che la regione indo-pacifica deve affrontare”, ha dichiarato Takaichi in conferenza stampa. “Il presidente Trump mi ha detto che sono un’amica molto cara e che posso sentirmi libera di chiamarlo in qualsiasi momento. Trattandosi di scambi diplomatici, mi asterrò dall’entrare ulteriormente nei dettagli sui contenuti della discussione”, ha aggiunto, senza menzionare esplicitamente Taiwan. La volontà di Xi è che gli Stati Uniti riescano a tenere a freno i loro alleati.

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