Il card. Chow a Manchester tra gli hongkonghesi emigrati nel Regno Unito
Milano (AsiaNews/Agenzie) - Il cardinale Stephen Chow, vescovo di Hong Kong, ha compiuto una visita pastorale a Manchester, nel Regno Unito, il 14 luglio, per sostenere e incoraggiare la crescente comunità cattolica di lingua cinese della città. La visita – riferisce il Sunday Examiner, il settimanale cattolico di Hong Kong - ha riunito fedeli da tutto il Nord-Ovest dell’Inghilterra e da altre parti del Regno Unito.
Il momento culminante della visita è stata la Messa celebrata dal cardinale presso la chiesa di San Patrizio a Collyhurst, concelebrata dal vescovo John Arnold della diocesi di Salford, che aveva visitato Hong Kong nel 2023 per studiare forme di collaborazione pastorale a fronte del crescente numero di migranti provenienti da Hong Kong. Dopo i fatti del 2020 – con la stretta di Pechino in seguito alle grandi manifestazioni pro-democrazia del 2019 - centinaia di migliaia di hongkonghesi, in gran parte giovani, sono infatti emigrati in Gran Bretagna avvalendosi del canale privilegiato garantito dagli accordi con cui nel 1997 Hong Kong è tornata alla Cina.
Tra i concelebranti vi erano anche padre Philip Sumner, cappellano della comunità cattolica cinese della Greater Manchester. Il cardinale Stephen ha incontrato i rappresentanti dei gruppi provenienti da diverse regioni, nonché del Gruppo di Coordinamento Pastorale per i Migranti Cattolici di Hong Kong, istituito lo scorso anno.
Il cardinale ha anche ascoltato le confessioni e ha incontrato membri della comunità cattolica di lingua cinese di Manchester, insieme a rappresentanti di comunità simili provenienti da Liverpool, Warrington e Scozia.
Nella sua omelia in cantonese, il cardinale Chow ha offerto parole di speranza e incoraggiamento, riconoscendo le sfide e le opportunità di un nuovo inizio in terra straniera.
&ldquo";Qui, ognuno ha un nuovo inizio. Dio è con voi mentre cercate uno spirito di unità e comunione—ed è questa la più grande benedizione", ha detto loro il card. Chow.”
Ha sottolineato che la missione della Chiesa oggi è testimoniare l’unità nella diversità, dove persone di origini diverse si uniscono per proclamare una fede condivisa. Il cardinale ha inoltre parlato del ruolo dell’empatia nella comunicazione:
“Il vero dialogo non significa essere d’accordo su tutto,” ha detto, “ma coltivare un cuore empatico che porti alla comprensione reciproca.”
Ha osservato che a volte è stato etichettato come “filo-Cina” o “filo-Pechino” a causa di certi incontri, ma crede che tali incomprensioni possano aprire spazi per l’ascolto e la costruzione di ponti: “Come popolo di Hong Kong, possiamo essere un ponte. Dobbiamo coinvolgerci con empatia—non con scherno o ostilità—e speriamo anche che gli altri cerchino di comprenderci.”
Ha poi ribadito che questo coinvolgimento non compromette i valori cristiani fondamentali: “La Chiesa deve sempre mantenere i propri confini di fede. Ci sono linee che non vanno oltrepassate.”
Il cardinale Stephen ha anche messo in evidenza il Light Up Fund—un’iniziativa della Chiesa che collabora con il Dipartimento dei Servizi Correzionali di Hong Kong per accompagnare e sostenere i giovani incarcerati. Ha presentato il progetto come esempio di come la comunicazione e la compassione possano portare alla guarigione e al rinnovamento, anche in situazioni complesse.
Parlando con il Sunday Examiner, Li Pui-wai McNicholls, coordinatrice della comunità cattolica cinese di Manchester, ha espresso gratitudine per la sua presenza.” Negli ultimi tre anni, la comunità è cresciuta notevolmente: da appena 35 partecipanti a oltre 250 persone che ora partecipano regolarmente alla Messa ogni seconda domenica. Nel novembre 2023 il card. Chow aveva inviato per 6 mesi a Manchester p. Bruno Lepeau, missionario francese dei Mep a Honk Kong, proprio per capire i bisogni di questa comunità della diaspora.
Padre Sumner, oggi 73enne, ha espresso preoccupazione per il futuro: “Spero che un sacerdote di lingua cantonese da Hong Kong possa unirsi a noi per aiutare questa comunità in crescita,” ha detto.
Ha condiviso il suo percorso ministeriale, iniziato dopo il pensionamento di padre Zhang Jingxian, un sacerdote di lingua mandarino che aveva servito la comunità dal 1991 al 1997. Sentendo che sarebbe stato ingiusto celebrare la Messa solo in inglese, padre Sumner ha deciso di imparare alcune parti della liturgia in cantonese.
“Il mio cantonese non è molto migliorato negli anni,” ha detto con umiltà, “ma la comunità è sempre stata incredibilmente riconoscente.”
Tuttavia, le sfide restano. Molti sacerdoti, incluso padre Sumner, cercano di celebrare parte della Messa in cantonese, ma incontrano difficoltà nell’ascoltare le confessioni o offrire un accompagnamento spirituale più profondo. La necessità di sacerdoti di lingua cantonese nel Regno Unito è sempre più urgente.
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