18/11/2021, 11.18
BANGLADESH
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In 50 anni il Bangladesh ha perso 7,5 milioni di indù

di Sumon Corraya

Secondo gli statistici con l'aumento della popolazione sarebbero dovuti essere 20,2 milioni, invece sono solo 12,7 milioni. Tra le cause l'emigrazione per via di discriminazioni e l’alto tasso di mortalità per le condizioni di vita precarie. Il Bangladesh Hindu Buddhist Christian Unity Council: "Nel 1971 non abbiamo combattuto per dare vita a uno stato islamico".

 

Dhaka (AsiaNews) - Il Bangladesh oggi ha 7,5 milioni di indù in meno rispetto a quanti sarebbero dovuti essere secondo le proporzioni tra le comunità religiose al momento della nascita del Paese, cinquant’anni fa. Ed è un dato che fa discutere a poche settimane dall'anniversario della fine delle guerra di indipendenza, avvenuta il 16 dicembre 1971. Il primo censimento - tenuto nel 1974 - registrava una quota del 13% di indù; oggi invece sono solo l’8,5%. A partire da questi dati - e tenendo presente che nel frattempo la popolazione del Bangladesh è cresciuta da 76 milioni a circa 150 milioni di abitanti - gli statistici hanno concluso che nel Paese avrebbero dovuto esserci 20,2 milioni di indù. Invece i dati dell’ultimo censimento ne registrano appena 12,7 milioni.

Quella indù è l’unica comunità religiosa del Paese a far registrare questa pesante diminuzione della popolazione. Tra le cause indicate dal Bangladesh Bureau of Statistics (Bbs) figurano i bassi tassi di fertilità, ma anche l’emigrazione (spesso a causa di discriminazioni) e l’alto tasso di mortalità (per le condizioni di vita precarie).

La diminuzione degli indù in quello che oggi è il Bangladesh è un fenomeno iniziato ancora prima dell’indipendenza. Basti pensare che nel 1901 la comunità costituiva il 33% della popolazione. Nonostante, però, nel 1971 il Paese sia nato proclamando l’uguaglianza dei diritti tra musulmani, indù, buddhisti e cristiani, nei fatti gli indù non si sentono sicuri, come i recenti scontri in occasione della festività della Durga Puja hanno dimostrato.

“La terra di mio zio - racconta per esempio Proshan Jet, un giovane indù di Gazipur – è stata portata via con la forza dai musulmani. Siamo spesso perseguitati a causa della nostra fede. Per questo molti nostri parenti sono partiti per l’India o per l’Europa”. Lo conferma anche Rana Dasgupta, segretario generale del Bangladesh Hindu Buddhist Christian Unity Council: “Gli indù sono costretti a lasciare il Paese perché non hanno uguali diritti. Noi persone di tutte le fedi nel 1971 non abbiamo combattuto per dare vita a uno Stato islamico”.

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